Pericolo internet

Giorgio JannoneDa alcuni anni la banda larga si sta diffondendo nelle case degli italiani. Nonostante ciò, il nostro paese resta indietro rispetto al resto d’Europa.

In Francia sempre più persone utilizzano internet per acquistare i vestiti. Altri persone grazie ad internet hanno trovato un lavoro da svolgere regolarmente a casa. In Italia, sembra che il web sia diventato un male da sconfiggere.

Il 22 novembre 2010 il deputato del PDL Giorgio Jannone ha presentato ben tre interrogazioni parlamentari rivolte al Ministro della Salute, al Ministro della difesa e al Presidente del Consiglio dei Ministri. Secondo questa “geniale” mente internet è diventato una specie di malattia da curare. Nella lettera inviata al ministro Fazio, Jannone scrive:

“All'interno della nostra società stanno emergendo, sempre di più, comportamenti compulsivi nei confronti dei social network. Varie sono le testimonianze di persone, sia adulte che adolescenti, ed è proprio questo il dato più preoccupante, che preferiscono restare in casa, davanti al pc collegato a qualche social network piuttosto che uscire e intessere rapporti o relazioni con altre persone. I loro interessi, impegni, eventi tutto passa dal web, diventando in questo modo digitale. L'inizio di questa malattia consiste nell'eliminare ogni occasione di incontro, uscire solo per andare a scuola o al lavoro. Internet e Facebook sono un'ossessione per queste persone, che diventano frettolose persino nel mangiare, inventando scuse continue per tornare al pc”.

In pratica è come se scrivessi che chi fa turni massacranti nelle catene di montaggio della Fiat è un operaio ossessionato dal lavoro. Quindi è malato. Nella missiva c’è scritto anche che “l'astinenza da pc per chi ne fa uso compulsivo può innescare una sindrome depressiva. È necessario allora un intervento farmacologico. I social network tipo Facebook, vissuti nel modo sbagliato possono causare effetti collaterali”.

E’ ormai chiaro che si cercano nuovi malati per far ingrassare le case farmaceutiche. Come prevedibile, non si toccano i “teledipendenti” o le persone ossessionate dal lavoro, ma gli internauti. Il motivo è semplice, quest’ultimi non fanno ingrassare i soliti noti. Jannone chiude la missiva chiedendo a Fazio “quali iniziative di competenza il Ministro intenda adottare al fine di aiutare persone affette da comportamenti compulsivi nei confronti dei social network e le relative famiglie”.

Nelle altre due missive, Jannone scrive che i nuovi mezzi di comunicazione troppo spesso amplificano i comportamenti devianti, come denunciato dagli atti di bullismo ripresi con il cellulare e messi on-line o dal cattivo uso che alcuni fanno dei social network e delle chat. Inoltre, il “pidiellino” scrive che internet può rappresentare un grave pericolo per la sicurezza nazionale. Ma ci rendiamo conto da chi siamo governati?

Credits: Guido Scorza.

Commenti

  1. Per me è vero anche se sono d sinistra, gli adolescenti possono avere comportameti deviati e spesso si attaccano troppo alla rete senza riuscire più a fare una vita di relazione normale.

    RispondiElimina
  2. Tutto fa male se c'è un abuso. Anche TV e lavoro. Stranamente però queste due cose non vengono mai toccate. Un motivo ci sarà...

    RispondiElimina

Posta un commento