Bacoli chiede i danni al Veneto

La cava di BacoliNegli ultimi mesi quasi tutti i media hanno parlato dell’emergenza rifiuti napoletana. Nessuno però svela il motivo che ha portato Napoli ad essere una discarica a cielo aperto. L’unico che ha cercato di fare chiarezza sulla situazione è stato Roberto Saviano nel programma “Vieni Via Con Me”.

Il Nord Italia ha trasformato le campagne della Campania in un grosso deposito di rifiuti tossici. Uno studio condotto dal geologo Giovanni Balestri rivela che se non partiranno subito le bonifiche, in Campania ci sarà un apocalisse nel 2064. Altro che emergenza rifiuti, qui tra poco scoppierà un’emergenza sanitaria…

Basta fare le vittime. Ora bisogna muoversi per chiedere i danni ai responsabili. L’avvocato Giacomo Perreca e il gruppo consiliare “Popolari per il Sud” di Bacoli si sono mossi per chiedere i danni alla Regione Veneto. All’inizio di dicembre è stata inviata una dura nota al governatore Luca Zaia chiedendogli di promuovere, a spese della regione da lui stesso rappresentata, lo smaltimento di rifiuti tossici che, dal Veneto, sono stati interrati proprio tra i comuni di Giugliano e Bacoli.

Ugo De Flaviis, capogruppo dei Popolari, ha dichiarato “Il Veneto è stata la regione del nord che maggiormente si è distinta nel rifiutare solidarietà alla Campania durante la crisi rifiuti che ancora ci affligge. Il governatore Luca Zaia ha dichiarato  più volte che Napoli e la Campania devono provvedere ai loro rifiuti. Ebbene, ora siamo noi a dire al presidente Zaia che il Veneto deve provvedere ai suoi rifiuti, per giunta tossici”.

Lo smaltimento illecito dei rifiuti tossici risale agli anni 90. Tre aziende del Nord, tra cui la “Nuova Esa srl di Marcon”, attraverso le attività illecite messe in essere da clan camorristici ed approfittando dei bassi costi per lo smaltimento di rifiuti speciali garantiti da “aziende” meridionali, permisero lo smaltimento di ingenti quantità di rifiuti tossici presso varie cave napoletane.

Credits: Free Bacoli.

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