Renzi: Negozi aperti il primo maggio

Matteo RenziMancano pochi giorni alla festa dei lavoratori del primo maggio. In Italia questa festività è stata istituita nel 1891. Nel 1925 fu soppressa dal regime fascista. Dopo venti anni fu nuovamente reistituita. Dal 1945 ogni anno si celebra nuovamente la festa dei lavoratori. Da un paio di anni qualcuno sta pensando di sopprimere questa festività come fece il regime fascista. La proposta è condivisa da molti esponenti politici. Uno di questi è il sindaco di Firenze Matteo Renzi.

L’ex concorrente de “La Ruota Della Fortuna” ha dato la possibilità ai negozianti del centro di Firenze di restare aperti nel giorno della festa del lavoro. A chi fa notare al primo cittadino che il 1 maggio è per eccellenza la festa dei lavoratori, Renzi risponde “Appunto perché è il giorno di chi lavora e della libertà, chi vuole alzare le serrande del proprio negozio deve avere la possibilità di farlo”. Come prevedibile, la proposta del “rottamatore” ha scatenato un putiferio. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil di Firenze hanno indetto lo sciopero delle commesse per il 1 maggio contro l’ordinanza del sindaco.

Roberto Pistonina, segretario generale della Cisl di Firenze, ha dichiarato “Matteo Renzi dimostra di non conoscere nemmeno lontanamente la realtà del commercio. Dicendo che il 1 Maggio è una festa di libertà e quindi chi vuol tenere aperto lo può fare, come chi non vuol lavorare può stare a casa il nostro sindaco dimostra di non conoscere, nemmeno lontanamente, la realtà lavorativa del commercio, caratterizzata da piccole e piccolissime ditte dove il rapporto tra il datore di lavoro e il lavoratore è sicuramente impari, a svantaggio di quest’ultimo, e non consente la libertà di scelta per i dipendenti come affermato da Renzi”.

Il “rottamatore” Renzi farebbe bene a dare il buon esempio. Il primo maggio vada a lavorare in Comune invece di andare al mare. Non so voi, ma trovo questa “faccenda” simile a quello di Piero Fassino. Nonostante non abbia mai lavorato in vita sua(è un nostro “mantenuto” in Parlamento da 30 anni), il candidato sindaco di Torino consigliava ai lavoratori di Mirafori di votare “SI” al referendum. Andate a lavorare prima di parlare.

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