Carlucci: Con la sinistra tanti casi Winehouse

Gabriella CarlucciSabato scorso(23 luglio), il mondo della musica è stato sconvolto dalla notizia della morte della cantante Amy Winehouse. Non ci crederete, ma in Italia la sua morte è diventato un caso politico. Tutto “merito” di Gabrielle Carlucci.

La deputata del PDL è intervenuta nel programma televisivo in onda su Youtube, “KlausCondicio”. La Carlucci ha esordito dicendo “Quei cantanti come lei, come Curt Cobain e Jim Morrison sapevano bene che continuando a fare uso di quelle droghe avrebbero corso il rischio di morire. Il risultato è che di fronte agli occhi di tutti danno un messaggio devastante”. L’ex conduttrice televisiva se l’è presa anche con la madre della Winehouse.

La Carlucci ha detto “Un genitore non può non sapere. Evidentemente questi genitori non erano in grado di fronteggiare una figlia con una personalità così forte. Della droga poi non si possono calcolare perfettamente i danni se mixata. Un fatto è certo, si possono sapere gli effetti di qualsiasi droga sul cervello e mettere insieme tutte le droghe vuol dire farsi male in modo devastante e non prevedibile. La madre di Amy non la capisco, io fino all’ultimo avrei tentato di salvarla nonostante la sua fortissima personalità. Evidentemente i genitori avevano gettato la spugna tanto tempo fa. Un genitore non si può arrendere, ma so che è facile giudicare dall’esterno”.

A questo punto il discorso va a finire sul politico. La Carlucci ha dichiarato “Noi ci siamo sempre battuti anche quando eravamo in minoranza, contro la legalizzazione delle droghe, contro le stanze del buco che voleva, nel 2006-2008, l’allora ministro delle politiche sociali Ferrero del centrosinistra. Si tratta delle stanze messe a disposizione dello stato sul modello di quelle di qualche cantone svizzero. Con la stanza del buco lo stato ti dice ti puoi drogare, implicitamente ammette che tu ti possa drogare. Lo stato invece deve dirti di non drogarti perché rischi la morte. Con la legalizzazione ci sarebbero migliaia di casi come quello della Winehouse”.

La deputata del PDL ha aggiunto “Legalizzare la droga non ne provocherebbe la riduzione del consumo ma il contrario. Anche tante morti improvvise di giovani per arresto cardiaco sono dovute alla droga, lo stesso vale per gli scatti d’ira, le reazioni spropositate. Cambia la percezione della realtà anche solo con l’uso della marijuana: un’auto ti sembra vicina e invece è lontana. I ragazzi devono essere dotati di strumenti per capire a cosa vanno incontro se fanno uso di droghe, anche leggere. Il permissivismo non è di questa parte politica”.

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