L’Airbus 447 è precipitato per l’inesperienza dei copiloti

Resti dell'Airbus 447Sempre più vicina la verità sull’Airbus 447 precipitato nell’Atlantico il 1 giugno 2009. I risultati delle perizie sulla scatola nera dell’aereo indicano che l’Air France 447 precipitò per 3 minuti e mezzo prima di schiantarsi contro la superfice del mare.

Ieri(29 luglio), la BEA ha pubblicato il suo terzo rapporto sull’incidente. L’organismo pubblico francese punta il dito sulla responsabilità dei piloti del volo. Poco prima dell’incidente, il comandante si era allontanato dalla cabina di pilotaggio per andare dalla moglie(anche lei in viaggio). L’Airbus 447 iniziò a perdere quota quando arrivò in una zona dell’Atlantico con forti perturbazioni.

I copiloti non furono in grado di apportare le risposte corrette ai problemi legati al malfunzionamento dei rilevatori di velocità, dovuti al ghiaccio depositato sulle sonde di Pitot. Secondo le informazioni estratte dalla scatola nera, il comandante rientrò in cabina di pilotaggio un minuto e mezzo dopo che velivolo aveva iniziato la sua fatale caduta verso l’Atlantico.

Nel rapporto BEA si legge “I copiloti non sono riusciti a identificare tale situazione di stallo dell’apparecchio, nonostante l’allarme abbia suonato per 54 lunghi secondi. Né è stata avviata la procedura richiesta dopo la perdita degli indicatori di velocità. Quei piloti non erano stati preparati sufficientemente all’evenienza”. Il disastro avvenne in 8 minuti. Non fu fatto nessun annuncio ai passeggeri.

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