Sacconi: Gli accordi di Pomigliano e Mirafiori verranno estesi a tutti i lavoratori

Maurizio SacconiSergio Marchionne è venuto in Italia a fare il bello e cattivo tempo. L’amministratore delegato della Fiat è stato capace di dividere i sindacati e di importare in Italia il metodo di lavoro cinese. Nel giugno 2010 Marchionne ha usato la stessa tattica dei boss per imporre la cancellazione del contratto nazionale del lavoro a Pomigliano.

Quando è stato siglato l’accordo con Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Ugl, ma senza la firma della Fiom, il sottoscritto in un post scrisse “Se passa quell’accordo tutte le aziende private potranno calpestare i diritti dei lavoratori, importando in Italia il sistema lavoro cinese e dell’est Europa. L’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, con la scusa dei lavoratori lavativi vuol cancellare i diritti dei lavoratori”.

Sarà che avrò fortuna, ma ho indovinato. Il “metodo Marchionne” verrà esteso a tutti i lavoratori. E’ una delle nuove norme in materia di lavoro inserite nella manovra. Lo ha confermato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Il “pidiellino” ha dichiarato “È prevista l’estensione erga verso tutti i dipendenti di quegli accordi che sono coerenti con l’intesa interconfederale realizzati prima di questa intesa e validati dal consenso maggioritario dei lavoratori. Penso a Mirafiori e Pomigliano ma devono essere accordi coerenti con l’intesa interconfederale”.

Sacconi ha aggiunto “La contrattazione aziendale inserita nella manovra economica potrà stabilire e derogare a quella nazionale su tutto ciò che definisce l’organizzazione della produzione e del lavoro fino ai licenziamenti senza giusta causa, tranne quelli discriminatori”. Il ministro ha spiegato “La norma non interviene su minimi contrattuali, ma ha una capacità compiuta su tutto ciò che è organizzazione della produzione e del lavoro anche in deroga ai contratti nazionali, dall’orario di lavoro al mansionamento, dai rapporti lavoro fino alle conseguenze del licenziamento senza giusta causa con l'esclusione dei licenziamenti discriminatori”.

Infine, Sacconi prende quasi in giro gli italiani. Il ministro ha dichiarato “Ribadisco che il legislatore non modifica alcuna legge in materia di lavoro, nessun articolo dello Statuto dei Lavoratori. L’articolo 18 non è stato toccato. Le parti potranno disporre di autonomia regolatoria per una serie di materie, tranne nei casi di licenziamento discriminatorio e in caso di maternità. Queste materie non possono essere trattate dalle parti”.

Una domanda sorge spontanea, come verrà determinato il licenziamento discriminatorio? In pratica, ogni datore di lavoro potrà licenziare chiunque senza problemi. L’unica cosa certa è che farà affari d’oro la criminalità organizzata. Per loro non ci saranno problemi a reperire “nuovo personale”.

Commenti

  1. Sacconi porta il tuo testone grosso quanto una anguria a fannc....

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