I deputati si riducono lo stipendio di 700 euro netti. Tetto per manager pubblici

Contenimento dei costi degli apparati burocraticiL’Ufficio di presidenza della Camera ha deciso di ridurre il trattamento economico dei deputati di 1.300 euro lordi. Il provvedimento è immediatamente operativo. I deputati avranno, quindi, un taglio dello stipendio di circa 700 euro netti.

Per le figure apicali, ovvero per coloro che hanno un’indennità di carica, ci sarà una riduzione di circa il 10% in più. Approvato anche il nuovo sistema previdenziale per deputati e dipendenti della Camera. Ci sarà un sistema contributivo per tutti. E per i parlamentari addio al vitalizio. In più per loro dovrà essere rendicontato il 50% delle spese sostenute per i “portaborse”.

In tempi considerevolmente inferiori a quelli indicati dal decreto legge approvato lo scorso dicembre e fissati in 90 giorni, il premier Mario Monti ha trasmesso al presidente del Senato, Renato Schifani, e al presidente della Camera, Gianfranco Fini, lo schema di provvedimento concernente il limite massimo retributivo dei dipendenti pubblici, previsto nel “SalvaItalia”. E’ quanto si legge in un comunicato di Palazzo Chigi. Il provvedimento si fonda su due principi:

1) Il trattamento economico complessivo del primo Presidente della Corte di Cassazione diventa il parametro di riferimento per tutti i manager delle pubbliche amministrazioni. In nessun caso l’ammontare complessivo delle somme loro erogate da pubbliche amministrazioni potrà superare questo limite.

2) Per i dipendenti collocati fuori ruolo o in aspettativa retribuita, presso altre pubbliche amministrazioni, la retribuzione per l’incarico non potrà superare il 25% del loro trattamento economico fondamentale. Resta valido il tetto massimo indicato in precedenza.

I risparmi ottenuti dal taglio degli stipendi dei manager pubblici saranno destinati al fondo per l’ammortamento dei titoli di stato e non potranno andare a copertura di altre spese.

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