Il governo Monti pensa ai tagli della spesa pubblica

L’esecutivo Monti cerca di mettere la quinta sulla spending review(revisione della spesa). Si prepara ciè a varare importanti tagli prima di giugno.

Dino Piero Giarda e Mario MontiDa alcune settimane sui media viene menzionato il termine “spending review”. Che vuol dire? La traduzione dall’inglese significa “revisione della spesa”. Il termine, nella finanza italiana, è stato introdotto dall’ex ministro dell’Economia, Padoa Schioppa.

In pratica si tratta dell’analisi dei capitoli di spesa nell’ambito dei programmi delle attività da attuare da parte dei singoli ministeri al fine di individuare le voci passibili di taglio, per evitare inefficienze e sprechi di denaro. Il focus di questa azione di bilancio è quello di pervenire a un più efficiente controllo nell’utilità effettiva della spesa pubblica. Domani(30 aprile) partirà l’azione del governo Monti sulla spesa pubblica.

Sul tavolo del Consiglio dei ministri dovrebbe approdare la relazione del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dino Piero Giarda. Lo scopo è individuare tagli per 4 miliardi di euro entro l’estate. In questo modo potrebbe essere evitato l’aumento dell’IVA al 23% previsto dal primo ottobre. I primi tagli sono già stati individuati. Il ministero dell’Interno ha annunciato risparmi per 30 milioni di euro accorpando 25-30 prefetture e tagliando un dirigente su 4 tra prefetti, questori, comandanti dei Vigili del Fuoco e direzioni centrali del ministero.

La BCE guarda con attenzione la “spending review” italiana, ma auspica che il governo riporti al centro del dibattito l’accorpamento delle province e il capitolo concorrenza e liberalizzazioni per rilanciare la crescita. La Banca Centrale Europea ha dichiarato “Accorpare le province sarebbe l’unica, vera misura di taglio ai costi della politica”.

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