Il Senato dà il via libera al DL sulla spending review

L'Aula del Senato approva il decreto legge sulla spending review sul quale il governo ha posto il voto di fiducia. Il testo ora passa alla Camera.

Giarda e Patroni GriffiVia libera del Senato con 217 voti favorevoli, 40 contrari e 4 astenuti alla fiducia posta dal governo sul DL sulla spending review. L’aula di Palazzo Madama ha approvato il maxiemendamento presentato dal governo che contiene le modifiche al decreto approvato in commissione.

Il provvedimento passa ora all’esame della Camera. Hanno votato a favore PD, PDL, UDC e Terzo polo. Lega Nord e IDV hanno votato contro. Si sono astenuti Coesione nazionale e Misto-Mpa. Il maxiemendamento approvato al Senato contiene alcune novità: si va dalle rette bloccate per gli studenti universitari, in tempo con gli esami e con redditi Isee fino a 40 mila euro, all’obbligo di indicare il principio attivo nelle ricette dei farmaci con la possibilità per il medico di scrivere anche il nome del medicinale.

Nel testo entra anche il decreto legge dismissioni con le misure per unire le agenzie fiscali e per il finanziamento di Monte Paschi di Siena. Sale l’Irpef per le Regioni in deficit sanità: Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Sicilia, Calabria, Piemonte e Puglia. In arrivo 800 milioni per i Comuni. Sconto a carico delle farmacie più leggero. Nel decreto legge era fissato al 3,65% mentre ora è al 2,25%. Per le aziende farmaceutiche lo sconto passa dal 6,5% al 4,1%.

Tetto agli stipendi dei manager a 300 mila euro, vale anche per la Rai. Previsto il riordino delle Province e non più la soppressione: 350 mila abitanti e 2.500 km quadrati. Stanziati 100 milioni di euro. I risparmi di spesa per le Prefetture passano dal 10% al 20%. Salta il taglio di 30 milioni per la ricerca. Raddoppiano le multe sullo sciopero nei servizi essenziali. Risparmi per 25 milioni sulle intercettazioni. Tagli spesa per Bankitalia, da auto blu a ferie.

Commenti

  1. Migliorabile come giusto che sia, ma bisogna mettere mano e in fretta. Per colpa del Cavaliere, presentatosi in politica come un liberale, abbiamo perso 10 anni per fare riforme di ammodernamento

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  2. @Luca Scialò Per la verità sono 18 anni che abbiamo perso. Berlusconi ha ipnotizzato pure il centro sinistra.

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