Electrolux taglia gli stipendi del 40%. Il modello cinese è arrivato in Italia

Il gruppo svedese minaccia di tagliare gli investimenti e chiudere gli stabilimenti nella Penisola. Per non farlo i salari dovrebbero scendere da 1400 a 700-800 euro, avvicinandosi agli stipendi polacchi dell'azienda.

ElectroluxNon c’è pace per i lavoratori italiani. Dopo le “minacce” della Fiat, anche Electrolux pretende il modello lavorativo cinese(ops polacco) per non chiudere i quattro stabilimenti presenti in Italia.

Il gruppo svedese ha presentato un piano che prevede il taglio dei salari da 1.400 a 700-800 euro mensili. In pratica, gli italiani devono adeguarsi a quelli dei paesi dell’Est Europa per mantenere il posto di lavoro. Ma non finisce qui. Nel piano “cinese” sono previsti anche il taglio dell’80% dei 2.700 euro di premio aziendale, il blocco dei pagamenti delle festività, la riduzione delle ore di lavoro(a 6) e delle pause, la riduzione del 50% dei permessi sindacali e lo stop agli scatti di anzianità.

Gli stabilimenti interessati sono quelli di Susegana(TV), Solaro(MB), Forlì e Porcia(PN). La paga media di un italiano è di 24 euro l’ora. In Polonia gli operai di Electrolux percepiscono 7 euro l’ora. In un mondo civile si lotterebbe per alzare gli stipendi dei polacchi, non per abbassare quello degli italiani. Il piano Electrolux non deve passare. Se “passa” la proposta del gruppo svedese, tutte le aziende private faranno la stessa “minaccia”: taglio dello stipendio o licenziamento? Il modello lavorativo cinese è realtà. Diventeremo tutti schiavi?

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