Spesa Sanità Italia -25% rispetto a UE
Crolla un altro mito propagandistico degli economisti liberisti. L’Italia spende molto meno rispetto ad altri Paesi dell’Eurozona per la Sanità. Lo rivela il 10° Rapporto Sanità dell’Università Tor Vergata. Nel 2012, rispetto al decennio precedente, il gap tra spesa pro-capite italiana e gli altri Paesi è cresciuto di 5,7%, arrivando al -25,2%. E addirittura del 34,9% in rapporto alla popolazione over 65.
Il gap delle regioni del Nord rispetto all’Europa è di -20,1%, quello del Sud salta al -33,3%. Di conseguenza emergono differenze fortissime anche all’interno del Paese. Se la Valle d’Aosta spende 3.169 euro per cittadino, la Campania si ferma a 2.061 euro: un differenziale del 53,8%. Il dato trova conferma anche depurandolo dall’effetto demografico(nelle regioni del Nord si spende di più anche perché la popolazione è mediamente più anziana): la differenza tra le due regioni resta del 48,3%. In 10 anni, la spesa a carico dei cittadini, per farmaci di classe A, è aumentata del 69,4%. Resta il nodo della insufficiente diffusione dell’assistenza domiciliare: solo in Emilia Romagna si supera il tetto del 10% di anziani over 65 assistiti a domicilio. In ben 11 regioni(Valle d’Aosta, Bolzano, Toscana, Piemonte, Puglia, Campania, Marche, Calabria, Liguria, Trento, Molise) questa percentuale scende sotto il 4%.
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