A Napoli vietato rovistare tra rifiuti. Cosa faranno Rom e indigenti?

Un'ordinanza del Comune di Napoli vieta di rovistare nei contenitori della spazzatura e rivendere in strada la merce prelevata dai cassonetti.

Mercatino della spazzatura a NapoliNapoli in prima linea per i diritti e per l’inclusione. Questo è lo slogan del sindaco Luigi De Magistris. Peccato che poi i fatti dimostrino il contrario. Da oggi(27 novembre) sarà vietato rovistare nei contenitori della spazzatura e rivendere in strada la merce prelevata dai cassonetti. Lo prevede un’ordinanza del Comune di Napoli.

I trasgressori saranno puniti con una sanzione di 500 euro. Disposta anche la distruzione immediata dei rifiuti prelevati e delle attrezzature utilizzate per il contenimento e trasporto. Una domanda sorge spontanea: cosa faranno Rom e indigenti? Per chi non lo sapesse, la vendita dei “prodotti spazzatura” serviva a queste due categorie per guadagnare qualche spicciolo e tirare avanti. Perché allora quest’ordinanza? La risposta ovvia. I mercatini della “spazzatura” davano fastidio alle zone turistiche di Napoli. Non a caso l’ordinanza è arrivata due giorni dopo il servizio andato in onda a “Ballarò”.

Il colmo è che ai Rom sarà vietato vendere prodotti spazzatura in centro ma possono bruciare rifiuti tossici in periferia. De Magistris ha dichiarato: “Si è avuto modo di constatare che tali rifiuti prelevati dai cassonetti vengono posti successivamente in vendita sulla pubblica via. Numerose sono le persone che acquistano materiale prelevato dalla spazzatura ovvero frequentano tali improvvisati mercatini. Questo fenomeno sta assumendo dimensioni preoccupanti dal punto di vista igienico sanitario. Napoli è la città dei diritti e dei doveri”. Invece respirare diossina fa bene alla salute?

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