Istat: Matrimoni sotto quota 200 mila per la prima volta

Sono stati infatti celebrati in Italia 194.057 matrimoni, 13 mila in meno rispetto al 2012. Diminuiscono anche i matrimoni successivi al primo.

Matrimoni in calo anche nel 2013Nel 2013 per la prima volta il numero dei matrimoni scende sotto quota duecentomila. Sono stati infatti celebrati in Italia 194.057 matrimoni, 13.081 in meno rispetto al 2012. Il crollo dei matrimoni osservato dal 2008 è dovuto prevalentemente alla diminuzione delle prime nozze. I matrimoni tra celibi e nubili sono passati da circa 200 mila nel 2008 a 163.366 nel 2013. Diminuiscono anche i matrimoni successivi al primo, scendendo da 34.137 del 2008 a 30.691 del 2013. E’ quello che emerge da un rapporto dell’Istat.

La diminuzione dei primi matrimoni è dovuta in parte a un “effetto struttura”; la contrazione delle nascite, che dalla metà degli anni ’70 e per oltre 30 anni ha interessato il nostro Paese, ha infatti
determinato una netta riduzione della popolazione nella fascia di età compresa tra 16 e 34 anni, in cui le prime unioni sono di gran lunga più frequenti. Nel 2013 i giovani in questa fascia di età sono circa 13 milioni, quasi un milione in meno rispetto al 2008. Nel 2013 sono stati celebrati 432 primi matrimoni per 1.000 uomini e 476 per 1.000 donne, valori inferiori rispettivamente del 16,7% e del
18,1% rispetto al 2008. Il calo arriva al 22% se si osservano esclusivamente i tassi di primonuzialità dei giovani al di sotto dei 35 anni, ovvero le età in cui si concentra il fenomeno.

La minore propensione a sancire con il vincolo matrimoniale la prima unione è da mettere in relazione in parte con la progressiva diffusione delle unioni di fatto, che sono raddoppiate dal 2008 superando il milione nel 2012-2013. In particolare, sono proprio le convivenze more uxorio tra partner celibi e nubili a registrare l’incremento più sostenuto, superando il livello di 600 mila nel 2012-2013. Accanto alla scelta dell’unione di fatto come modalità alternativa al matrimonio, sono in continuo aumento le convivenze pre-matrimoniali, le quali possono avere un effetto sulla posticipazione del primo matrimonio. Ma è soprattutto la sempre più prolungata permanenza dei giovani nella famiglia di origine a determinare il rinvio delle prime nozze. Nel 2013 vivono nella famiglia di origine il 78,3% dei maschi e il 66,7% delle femmine tra 18 e 30 anni di età.

Nel 2013 sono stati celebrati con il rito civile 82.512 matrimoni, circa 8 mila in meno rispetto al 2008(-9,0%). In termini relativi, la percentuale dei matrimoni celebrati civilmente presenta incidenze sempre maggiori, passando dal 37% del 2008 al 43% del 2013. Al Nord e al Centro la quota di matrimoni celebrati con il rito civile ha superato quella dei matrimoni religiosi; si arriva rispettivamente al 55% e al 51%, mentre nelle Isole è al 31% e al Sud al 24%. I matrimoni in cui almeno uno dei due sposi è di cittadinanza straniera, dopo il recupero del 2012, scendono di nuovo tornando al livello di circa 26 mila(pari al 13,4% delle nozze celebrate nel 2013). La diminuzione si deve soprattutto alle nozze tra stranieri.

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