Ocse: Italia maglia nera per occupazione giovanile

Solo il 52,79% degli under 30 ha un lavoro. Boom dei giovani "Neet", non occupati né iscritti a scuola o in apprendistato.

Italia maglia nera per occupazione giovanileItalia penultima nell’area Ocse per occupazione dei giovani, dietro solo alla Grecia: tra il 2007 e il 2013 il tasso di occupazione nella fascia d’età 15-29 anni è sceso di quasi 12 punti percentuali, passando dal 64,33% al 52,79%. E’ quanto emerge da un rapporto dell’Ocse. Penultima e terzultima in classifica sono rispettivamente Spagna(58,1%) e Slovacchia(66,9%).

Il paese con la maggior percentuale di giovani occupati è invece l’Olanda(81,7%), seguita da Austria (81,4%) e Giappone (81,2%). Sulla disoccupazione giovanile in Italia, secondo l’organizzazione, pesano “condizioni sfavorevoli e debolezze nel mercato del lavoro, e nelle istituzioni sociali ed educative”. Nel nostro paese aumentano anche i giovani inattivi, i cosiddetti “Neet”, che non sono né occupati, né a scuola o in formazione. Nel 2013 i Neet sono arrivati arrivati al 26,09% degli under 30, quarto dato più elevato tra i Paesi Ocse con un incremento di 5 punti percentuali rispetto al 2008. L’Italia è al quarto posto tra i 34 Paesi Ocse per i giovani inattivi, dopo Turchia, Grecia e Spagna e a fronte di una media Ocse del 15%. In tutta l’area Ocse più di 35 milioni di giovani Neet. Tra i giovani inattivi italiani, il 40% ha abbandonato la scuola prima del diploma secondario superiore, il 49,87% si è fermato dopo il diploma e il 10,13% ha un titolo di studi universitario. La percentuale di Neet è più elevata tra le femmine(27,99%) che tra i maschi(24,26%).

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