Perché la Francia attacca la Siria se i terroristi sono francesi?

La Francia dichiara guerra all'Isis e chiede aiuto all'Unione Europea. Follia? Il problema non è in Siria ma altrove.

Parlamento franceseSono stati identificati 5 dei 7 attentatori di Parigi: quattro sono francesi, uno probabilmente siriano, transitato a ottobre per la Grecia. L’autenticità del passaporto trovatogli accanto non è stata confermata. “La Francia è in guerra. Gli atti commessi venerdì sera sono atti di guerra. Costituiscono un’aggressione contro i nostri valori, i nostri giovani, il nostro stile di vita, perché siamo la patria dei diritti dell’uomo. Dobbiamo cambiare la Costituzione”. Questo è quello che ha detto il presidente francese Francois Hollande di fronte alle Camere riunite a Versailles.

Dopo quelli di domenica nuovi raid aerei di Parigi in Siria. Jet francesi hanno bombardato posizioni di Isis a Raqqa e nei dintorni. Una domanda sorge spontanea: perché la Francia attacca la Siria se i terroristi sono francesi? La storia recente ci insegna che i bombardamenti a caso non servono a nulla. E’ vero, in Siria ci sono quelli dell’Isis ma il vero problema ce lo abbiamo in Europa: i figli di “stranieri” emarginati in periferia sono delle vere e proprie “bombe inesplose”. I politicanti non hanno capito(o fanno finta di non capire) che siamo di fronte al fallimento delle politiche di Isisintegrazione nelle città multietniche. Ieri(16 novembre), la Francia ha chiesto aiuto all’Unione Europea per combattere l’Isis.

In pratica, i francesi vogliono che i paese europei dichiarano guerra a Siria, Iraq, Libia e altre nazioni dove ci sono quelli dell’Isis. Arriveremo al punto che in Europa verranno innescate bombe inesplose” mentre i nostri aerei bombardano quelle zone considerate nemiche. Follia pura. La cosa drammatica è che l’UE vuole attuare questo piano scellerato. Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha dichiarato: “Ci sarà il sostegno unanime del Consiglio Difesa all’attivazione della clausola di difesa collettiva prevista dall’art. 42.7 del Trattato di Lisbona. La Francia ha chiesto l’attivazione di un articolo mai utilizzato prima”. L’unica cosa certa è che aumenteranno le spese militari grazie a questa fantomatica guerra all’Isis. Esultano i produttori di armi.

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