Inps: 764.129 posti stabili nel 2015

Nel 2015 si sono registrate oltre 2,4 milioni di assunzioni a tempo indeterminato a fronte di 1.684.911 cessazioni. L'Italia è ripartita?

LavoroNel 2015 sono oltre 2,4 milioni le assunzioni a tempo indeterminato(comprese trasformazioni di rapporti a termine e apprendisti) contro 1.684.911 cessazioni, con un saldo di +764.129 posti stabili. Secondo i dati Inps sul precariato, nel 2014 il saldo dei posti stabili era stato negativo(-52.137 unità).

Tra i nuovi contratti ci sono 492.729 trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine e 85.352 apprendisti trasformati a tempo indeterminato. Sul totale delle trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel 2015, quindi il 61% ha beneficiato delle esenzioni fiscali, si tratta del 24,1% dei nuovi rapporti di lavoro complessivi. Oltre il 41% dei nuovi posti stabili nel 2015 è a part-time. Come prevedibile, dicembre 2015 ha registrato un vero e proprio boom di assunzioni a tempo indeterminato(272.512, oltre il doppio di novembre), dovuto alla corsa dei datori di lavoro all’incentivo della decontribuzione totale per i neoassunti(scadenza al 31 dicembre) previsto dalla legge di Stabilità per il 2015.

Nell’intero anno le assunzioni con gli sgravi sono state 1.442.725. Confermato il boom della vendita dei voucher: nell’anno, infatti sono stati venduti 114.921.574 buoni destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento medio nazionale, rispetto al 2014(69.172.879), pari al 66,1%. L’Italia è veramente ripartita? La risposta è no. Il Jobs Act di Matteo Renzi sta avendo successo grazie al bonus di 8.060 euro annuo su ogni assunzione. I neo assunti sono i primi a rischiare il posto in caso di calo della produzione. Tra l’altro, alcune aziende hanno licenziato lavoratori con il vecchio contratto a tempo indeterminato per assumere giovani con il Jobs Act. Tutto questo per risparmiare e avere l’incentivo statale.

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