Renzi comincia tour delle riforme

Il premier toscano lancia, da Firenze, la campagna per il referendum di ottobre. Per far vincere il si chiede aiuto all'esercito della fuffa. Verranno a romperci le scatole anche a casa?

Matteo RenziOggi(2 maggio) al teatro Niccolini c’è stata la prima tappa del tour delle riforme di Matteo Renzi. Il premier fuffatore è stato accolto da un gruppo di contestatori che hanno eluso i controlli di sicurezza e si sono presentati come i “truffati del decreto banche”.

“Sono passati più di due anni da quando guidiamo il Paese, tante cose sono state fatte, non si può non dire la verità: due anni fa l’Italia era incartata dentro un atteggiamento di costante depressione politica”. Questa è la fuffata del giorno detta da Renzi alla platea del teatro. Il premier gelataio ha aggiunto: “Non sarei mai arrivato a Palazzo Chigi se non avessi avuto una straordinaria esperienza di popolo”. Ma dove? Il nostro “caro” premier è talmente amato che è costretto ad andare in giro con la scorta per non essere linciato dalla gente. Tra una baggianata e l’altra, il maggiordomo dei poteri forti ha lanciato la sfida alla Costituzione italiana. Renzi ha detto: “Ora c’è una partita che da solo potrei anche vincere ma non basterebbe. Nel referendum di ottobre la domanda è semplice: sì o no. Ma lì dentro c’è molto di più: c’è la riforma istituzionale”.

Per far vincere il si, il premier punta tutto sull’esercito della fuffa con 10 mila comitati in tutta Italia. Renzi ha dichiarato: “Una gigantesca campagna casa per casa per vedere se italiani vogliono entrare nel futuro a testa alta. Ho bisogno di voi. Ci saranno tante difficoltà ma porteremo gli italiani a votare per dire sì al futuro, e no alla vecchia politica”. Capito? Se votiamo no restiamo nel passato a testa bassa, mentre se votiamo si consegneremo il Paese alla versione stupida del fascismo. Una domanda sorge spontanea: l’esercito della fuffa di Renzi romperà le scatole solo per strada o verranno a disturbare anche a casa come i rappresentanti? La cosa drammatica è che c’è ancora qualcuno che crede alle baggianate di Renzi. Povera Italia, siamo un Paese senza speranza.

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