64,5 miliardi di euro svaniti dall’Italia per colpa dei lavoratori stranieri

Dal 2005 al 2015 le rimesse dei lavoratori stranieri in Italia ai loro Paesi di origine hanno raggiunto la cifra considerevole di 64,522 miliardi di euro.

Gli immigrati mandano 64,6 miliardi all’esteroI media ci stanno raccontando un sacco di balle sui migranti. Molti pseudo intellettuali continuano a dire che gli stranieri servono per occupare i posti di lavoro(quelli sottopagati) rifiutati dagli italiani e per pagare le pensioni. Sarà vero? Non si sa. Al momento l’unica cosa certa è che grazie agli immigrati una parte della ricchezza esce fuori dal nostro Paese.

Dal 2005 al 2015 le rimesse dei lavoratori stranieri in Italia verso i loro Paesi di origine ammontano a 64,522 miliardi di euro. L’Italia è al terzo posto, dopo Francia e Spagna. Lo rivela un’analisi del Centro Studi “Impresa Lavoro” su elaborazione di dati Bankitalia. Osservando la ripartizione per anno, si nota il peso della crisi economica. Le somme inviate negli ultimi anni si sono molto ridotte: dai 7,349 miliardi del 2011 ai 6,833 del 2012, fino ai 5,251 miliardi del 2015(-28,98%). I lavoratori stranieri che hanno trasferito in patria il maggior quantitativo di denaro siano stati quelli residenti in Lombardia(1,156 miliardi), nel Lazio(920,2 milioni), in Toscana(564,1 milioni), in Emilia-Romagna(449,7 milioni), in Veneto(411,3 milioni) e in Piemonte(303,984 milioni). Risulta che nel 2015 i lavoratori stranieri in Italia che hanno trasferito in patria il maggior quantitativo di denaro sono quelli romeni(847,621 milioni), cinesi(557,318 milioni), bengalesi(435,333 milioni) e filippini(355,360 milioni). A seguire, fortemente distanziati, si collocano quelli provenienti dal Marocco(262,851 milioni), dal Senegal(261,883 milioni), dall’India(248,363 milioni), dal Perù(205,038 milioni), dallo Sri Lanka(175,539 milioni) e dal Pakistan(166,776 milioni). Una domanda sorge spontanea: l’immigrazione fa bene all’economia? Sicuramente a quella dei Paesi che gli immigrati li mandano da noi.

Commenti