C’è un’epidemia di morbillo in Italia?
Dall’inizio del 2017 sono stati segnalati 2.395 casi di morbillo in Italia. In tutto il 2016 erano stati 844. Il dato è dell’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato al 16 maggio 2017. Quasi tutte le Regioni(18/21) hanno segnalato casi, ma il 91% proviene da sette: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia.
L’89% dei casi era non vaccinato e il 7% ha ricevuto solo una dose di vaccino. Il 4% era vaccinato e si è beccato lo stesso la malattia infettiva. Quest’ultimo dato dovrebbe far riflettere sull’efficacia di alcuni vaccini. Ma torniamo ai dati. L’età mediana dei casi pari a 27 anni. La maggior parte dei casi(73%) è stata segnalata in persone di età maggiore o uguale a 15 anni. Infine 197 casi segnalati tra operatori sanitari. Dal primo al 16 maggio i casi di morbillo sono stati 111, in forte calo rispetto al mese precedente(692) e a marzo(856). Guarda caso questa notizia non viene data dai media. A dire il vero, negli ultimi giorni la “presunta” epidemia di morbillo è sparita dai telegiornali e dai giornali tradizionali. Come mai? La risposta è ovvia: ci voleva il terrore mediatico per far approvare il decreto legge che introduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola. Una norma di stampo fascista che allarga a 12 le vaccinazioni obbligatorie per l’iscrizione a scuola. Il genitore o l’esercente la potestà genitoriale sul minore che violi l’obbligo di vaccinazione è segnalato dalla ASL al Tribunale dei Minorenni per la sospensione della potestà genitoriale. L’Italia è l’unico Paese in UE con 12 vaccinazioni obbligatorie. In ben 13 Paesi UE non c’è nessun vaccino obbligatorio. Una domanda sorge spontanea: in Italia c’è un’epidemia di morbillo? Basta vedere i casi di morbillo dal 1970 per capire che i casi del 2017 non sono niente di speciali. Ce n’erano più del doppio nel 2008, in piena copertura vaccinale. Il decreto legge è un regalo alle case farmaceutiche pagato con i soldi dei contribuenti.
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