Chaouki citato in giudizio dalla sua assistente parlamentare

Il deputato del Partito Democratico Chaouki non paga i contributi alla sua assistente da cinque anni. E' stato dichiarato contumace.

Khalid ChaoukiKhalid Chaouki alle elezioni politiche del 2013 viene eletto deputato della XVII legislatura della Repubblica Italiana, nella circoscrizione XX Campania 2 per il Partito Democratico. Nato nel 1983 a Casablanca(Marocco), Chaouki emigra con la propria famiglia in Italia a nove anni, crescendo tra Parma e Reggio Emilia.

Il deputato del PD è coordinatore dell’intergruppo cittadinanza e immigrazione. In TV lo vediamo spesso che si batte per la parità di diritti tra stranieri e italiani. Alla fine del 2013 si barricò nel CIE di Lampedusa per mostrare ai media le condizioni disumane in cui vivevano i migranti. Ieri(5 ottobre), Chaouki ha aderito allo sciopero della fame per lo ius soli. Tutto bene? Mica tanto. Il deputato del PD è stato citato in giudizio dalla sua assistente parlamentare per omessi versamenti. Secondo “Il Fatto Quotidiano”, Chaouki appena eletto nel 2013 ha assunto una collaboratrice e nonostante le ripetute richieste di regolarizzare la posizione per quasi 5 anni non le abbia versato i contributi. Nell’arco di un’intera legislatura ha totalizzato la bellezza di 12.500 euro di mancati versamenti previdenziali. Chaouki è stato trascinato in tribunale dalla donna. Trascinato in senso figurato, dal momento che lui non si è mai presentato ed è stato dichiarato contumace. La prossima udienza che si terrà il 20 febbraio 2018, alla fine della Legislatura. La brutta storia di Chaouki racconta meglio di altre la doppia morale del ceto politico italiano. Troppo bello parlare di diritti in TV se poi il deputato del PD è il primo a calpestarli. L’africano è diventato italiano prendendo le brutte abitudini dei suoi nuovi connazionali.

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