La Napoli città rifugio non trova un tetto per due homeless

Lo slogan “Napoli città rifugio”, tanto caro al sindaco De Magistris, non viene applicato per due homeless che hanno trovato un riparo di fronte all’ospedale Cardarelli.

Un senzatetto a pochi passi dall'ospedale Cardarelli“Se tutti i Comuni italiani accogliessero e se l’Europa agisse in modo diverso, non ci troveremmo ad affrontare situazioni anche di tensioni come si vedono sia in Italia che in diversi Paesi europei”. E’ quello che ha dichiarato Luigi De Magistris in occasione del convegno “Lo straniero, per i diritti e per la società”.

Lo slogan “Napoli città rifugio”, tanto caro al sindaco, è solo una tra le molteplici espressioni di una mitomania politica che trova sfogo nella propaganda elettorale permanente. La realtà dei fatti è che l’amministrazione dell’accoglienza non riesce a dare un tetto e assistenza nemmeno a due homeless. Alfredo Di Domenico, meglio noto come Bukaman, ha intervistato un uomo e una donna che hanno trovato un riparo di fortuna nelle aiuole di fronte all’ospedale Cardarelli. Qualche coperta e degli scatoloni di cartone sono gli unici strumenti per difendersi dal gelo notturno di questi giorni. Il rischio di morire per ipotermia è alto. La donna 43enne ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di un piatto di caldo e del conforto delle persone. Di qualcuno che ci aiuti a rialzarci e a riprendere in mano la nostra vita. Noi ci siamo, esistiamo”. Una domanda sorge spontanea: dove sono le tanti associazioni presenti nel capoluogo campano? I senzatetto denunciano che passano come meteore e poi spariscono. Il motivo è ovvio. Gli indigenti italiani non fanno “guadagnare” come migranti e Rom. Bukaman ha dichiarato: “Napoli è la città dell’accoglienza. A loro manca tutto, dal cibo ai medicinale. Si deve intervenire”. Il Comune farà qualcosa? Ops. Dimenticavo che il sindaco De Magistris è troppo impegnato con le inaugurazioni dei locali degli “amici degli amici”.

Pubblicato da Alfredo Di Domenico su Domenica 10 dicembre 2017

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