Il debutto amaro di Renzi al Senato

Esordio di Matteo Renzi al Senato, la camera che voleva abolire con la riforma costituzionale. L'ex premier ha promesso che resterà zitto per due anni. Debutto amaro per una frecciatina lanciata da Giorgio Napolitano.

Matteo RenziOggi(23 marzo) ha preso ufficialmente il via la XVIII legislatura, con la prima seduta di Senato e Camera, chiamate ad eleggere i nuovi presidenti. A Palazzo Madama ha fatto il suo debutto Matteo Renzi, ovvero colui che voleva abolire il Senato con la riforma della Costituzione bocciata dagli elettori il 5 dicembre 2016. L’ex premier megalomane si è fatto notare per i selfie e una dichiarazione choc: “Ora sto zitto per due anni”. Nessuno però crede più alle promesse da marinaio dell’ex premier.

Al Senato guida i lavori il 92enne Giorgio Napolitano. L’ex Capo dello Stato ha detto: “Ha convinto poco l’autoesaltazione dei risultati di governi e partiti di maggioranza. Ora bisogna corrispondere alle scelte del corpo elettorale”. Un chiaro riferimento alla propaganda continua fatta da Renzi e Partito Democratico negli ultimi anni. Il debutto di Renzi al Senato non è stato amaro solo per la frecciatina lanciata dall’ex presidente della Repubblica. Il decreto Ilva del 2015 è stato ritenuto incostituzionale dalla Corte Costituzionale. Il decreto consentiva la prosecuzione dell’attività di impresa degli stabilimenti, perché di interesse strategico nazionale, nonostante il sequestro deciso dall’autorità giudiziaria per reati inerenti la sicurezza dei lavoratori. La questione è nata dall’infortunio mortale di un lavoratore esposto, senza adeguate protezioni ad attività pericolose nell’altoforno di Taranto. La Consulta scrive che il provvedimento non ha bilanciato le diverse esigenze: il decreto Ilva del governo Renzi ha sacrificato la tutela del lavoratore alle esigenze d’impresa. Il problema di Renzi è che ha fatto porcate che dureranno per anni.

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