Slitta abbattimento Vele di Scampia

Slitta l’abbattimento delle Vele di Scampia. La prima doveva essere demolita entro marzo 2018. La gara per l'abbattimento della Vela Verde è stata pubblicata lo scorso mese. Sono arrivate 18 offerte.

Vele di Scampia“A Napoli abbatteremo le Vele di Scampia prima dell’estate di quest’anno”. E’ la dichiarazione fatta da Luigi De Magistris il 6 marzo 2017, dopo la firma per la riqualificazione delle periferie italiane. L’estate del 2017 è passata da un pezzo e si avvicina quella del 2018, ma le Vele sono ancora in bella mostra. L’assessore del Comune di Napoli Carmine Piscopo annunciò lo scorso dicembre che i lavori per l’abbattimento delle Vele sarebbe partiti entro e non oltre la fine di marzo 2018. Purtroppo nemmeno questa data è stata rispettata. La demolizione delle Vele slitta a data indefinita.

La gara per l’abbattimento della prima Vela(quella Verde denominata A) e la sistemazione degli spazi aperti che si formeranno dopo le demolizioni è stata pubblicata il mese scorso. Il Ministro per la Coesione Territoriale Claudio De Vincenti ha dichiarato che sono arrivate 18 offerte, al vaglio della commissione di valutazione. Si procederà poi all’aggiudicazione. Tutto bene? Mica tanto. Prima della firma del contratto bisognerà attendere 35 giorni, ovvero il tempo utile per le ditte escluse per presentare i ricorsi, come previsto dal codice degli appalti. Cosa significa? L’abbattimento delle Vele rischia di slittare al 2019 se tutto va bene. L’abbattimento delle Vele non è reso difficile solo dalla burocrazia, ma anche da un gruppo di architetti che ha proposto un “fantomatico” progetto per tenere in piedi gli edifici di Scampia simbolo del degrado. Queste “menti geniali” hanno lanciato anche una petizione per il salvataggio delle Vele. Follia pura. L’abbattimento delle Vele ha un costo complessivo di circa 27 milioni di euro, è finanziato per 18 milioni a valere sui fondi del Bando Periferie e per 9 milioni a valere sul fondi del PON Metro. Delle quattro Vele ne resterà in piedi solo una che riqualificata e trasformata, dovrebbe diventare sede della Città metropolitana.

La storia delle Vele di Scampia

Nel 1962 la legge 167 favorì lo sviluppo della zona nord di Napoli con la costruzione di grandi unità abitative dove centinaia di famiglie avrebbero potuto integrarsi e creare una nuova comunità, gettando le basi per un riscatto sociale. Del progetto fanno parte anche le Vele di Scampia, progettate dall’architetto Franz Di Salvo. Il Complesso residenziale di Villeneuve Loubetsogno del riscatto sociale è miseramente fallito per la mancata presenza dello Stato. Le Vele sono diventate il simbolo del degrado e della criminalità organizzata. Negli anni ‘90 si è deciso di cancellare quel obbrobrio edilizio. Dal 1997 al 2003 sono state abbattute tre delle sette Vele. In piedi sono rimasti 4 palazzi circondati dalle erbacce. Le Vele vanno abbattute perché sono un insulto alla civiltà. Un progetto simile a quello delle Vele è il complesso residenziale di Villeneuve Loubet, a metà strada tra Nizza e Antibes, in Francia, progettato introno agli anni ‘60 dall’architetto francese André Minangoy. La differenza è che i francesi hanno trasformato un vecchio spazio costiero abbandonato in un complesso residenziale di lusso per vacanze.

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