L’uomo del labirinto

Di Donato Carrisi e pubblicato da TEA, "L'uomo del labirinto" è un thriller che narra la storia di Samantha Andretti, una ragazza scomparsa e ritrovata dopo 15 anni. Sulle tracce del mostro "Bunny" c'è anche l'investigatore privato Bruno Genko.

L’uomo del labirintoL’uomo del labirinto” è un libro di Donato Carrisi e pubblicato da TEA. Lo scrittore è nato a Martina Franca nel 1973. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha studiato Criminologia e Scienza del comportamento, per poi diventare sceneggiatore di serie televisive e per il cinema. Con i suoi romanzi ha venduto nel mondo oltre 3 milioni di copie, di cui più di 1.700.000 solo in Italia. “L’uomo del labirinto” è l’ottavo romanzo dello scrittore pugliese. Il libro è stato pubblicato nel 2017. Pur non essendo apparentemente ascrivibile ad una delle serie che hanno reso famoso Donato Carrisi, nel libro vengono citati protagonisti e ambienti comuni ai due romanzi dove compare Mila Vasquez.

L’uomo del labirinto”, infatti, potrebbe essere considerato il terzo capitolo della saga iniziata con “Il suggeritore” e proseguita con “L’ipotesi del male”. Il libro inizia con la breve storia di Samantha Andretti, una ragazza di 13 anni scomparsa nel nulla in un giorno di febbraio. Dopo questa sorte di introduzione, la trama ha un salto temporale di 15 anni. Una telefonata anonima permette di far riemergere dalle tenebre Samantha Andretti. La ragazza ora è improvvisamente libera anche se ferita e traumatizzata. Confusa e solo parzialmente cosciente di quello che le è successo, si risveglia in ospedale e trova accanto a lei il dottor Green, un profiler fuori dal comune che cerca i “mostri” all’interno della mente delle vittime. La polizia è alla ricerca dell’uomo che ha segretato la ragazza per 3 lustri, ma gli investigatori non hanno nulla in mano. Sulle tracce del mostro “Bunny” c’è anche Bruno Genko, un abile investigatore privato che ha un conto in sospeso con il “caso”: anni prima era stato ingaggiato a caro prezzo dalla disperata famiglia Andretti.

Li chiamano “figli del buio”. Sono bambini e bambine che sono stati rapiti e poi segregati in luoghi oscuri, sepolti vivi in tane sotterranee dove la luce non riesce ad arrivare, soli con loro stessi e con i loro carnefici. A volte riescono a sopravvivere e a riemergere, ma non saranno mai più gli stessi, perché ormai il buio ha infettato la loro anima. Lo scrittore Donato Carrisi ci regala un thriller raffinato e denso di colpi di scena. Ogni capitolo ribalta il precedente giocando con le credenze del lettore. Impossibile prevedere dove voglia andare a parare l’autore. Il finale, un po’ ingarbugliato, ci lascia a bocca aperta, ma con la sensazione di non aver capito fino in fondo. La scrittura di Carrisi è scorrevole ed efficace, il suo immaginario aspro ed efficace. Bella l’ambientazione quasi apocalittica in cui il giorno e la notte si sono capovolti per via di un’afa insolita. Lo scrittore Carrisi ha l’intuito di anticipare tendenze cercando di costruire un percorso personalissimo nel mondo del thriller. “L’uomo del labirinto” è un libro molto psicologico che ti costringe a leggerlo tutto d’un fiato per capire e scoprire qualcosa di più. L’investigatrice della sezione Limbo Mila Vasquez viene menzionato più volte nella parte centrale, ma entra in scena solo nelle ultime pagine. Il finale lascia presagire un altro sequel.

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