Sassari Primo rimosso dalla rada del porto di Baia

Dopo 33 anni è stato rimosso il relitto del mercantile Sassari Primo dalla rada del porto di Baia. Viene così liberata e restituita ai cittadini la fruizione del tratto di mare alle pendici del Castello Aragonese.

Sassari PrimoLa spiaggia del castello di Baia è un posto incantevole a cui si può accedere solo via mare. Chi ha visitato quel luogo, avrà notato una nave mercantile nella rada del porto di Baia a circa un miglio dalla spiaggia. Il relitto si chiama Sassari Primo ed è stato immatricolato in Sardegna. Nel 1985 fu sottoposta a fermo giudiziario per contrabbando di sigarette e confinata nel tratto marino antistante il Castello Aragonese di Baia. Da allora interminabili procedure burocratiche ne hanno reso impossibile la rimozione. Trentatré anni dopo sono iniziati i lavori di rimozione, demolizione e smaltimento della Sassari Primo.

I lavori sono costati 140 mila euro e sono stati eseguiti dall’impresa Dnb. Le operazioni di rimozione sono iniziate lo scorso primo ottobre e dopo 22 giorni si è concluso lo smontaggio, come si può constatare dal video pubblicato dalla Guardia Costiera. Il mezzo impiegato per lo smontaggio del relitto è il motopontone “Barbone”. Lo scafo del relitto Sassari Primo è stato rimorchiato, una volta alleggerito delle strutture superiori presso i cantieri di Baia della Fiart, dove proseguiranno le opere di smantellamento finali. Viene così liberata la rada del porto di Baia e restituita ai cittadini la fruizione del tratto di mare alle pendici del Castello Aragonese, a margine del parco archeologico sommerso. Il porto di Baia è stato interessato fino al 2005 dalla presenza di altri cinque relitti di navi abbandonate, che costituivano un serio pericolo, sia per la sicurezza della navigazione portuale, sia per l’ambiente marino. Mentre la rimozione degli altri quattro relitti(i cui nomi erano “Lisert”, “Candora”, “Molpa” e “Vesuvio”) si concludeva senza problemi, quella del Sassari Primo non si concretizzò per una serie di motivi che fermarono l’iter già avviato. Nel 2018 è finalmente arrivata la rimozione dell’ultimo relitto.

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