A settembre emergenza rifiuti in Campania

A settembre il termovalorizzatore di Acerra chiuderà per 45 giorni per manuntezione. I governanti non hanno ancora realizzato delle aree per stoccare provvisoriamente i rifiuti. La Campania rischia una nuova emergenza rifiuti.

Termovalorizzatore di AcerraIn Campania ci sarà una nuova emergenza rifiuti a settembre 2019. Non sono il nuovo Nostradamus, ma valuto le conseguenze della disorganizzazione dei politicanti che governano la Regione. A settembre chiuderà il termovalorizzatore di Acerra per 45 giorni per manutenzione. Una cosa risaputa, visto che sono almeno due anni che si parla di questo stop programmato. Nonostante ciò, i governanti non hanno ancora realizzato delle aree per stoccare provvisoriamente i rifiuti. In poche parole manca un piano.

A meno di due mesi dalla prevista chiusura del termovalorizzatore di Acerra sappiamo che il Comune di Napoli ha indicato l’ex ICM a San Giovanni a Teduccio come sito di stoccaggio.  La Città Metropolitana, invece, ha individuato due aeree a Giugliano ed Acerra. Questi tre siti di stoccaggio dovrebbe “ospitare” 47 mila tonnellate di rifiuti. C’è da dire che il Comune di Giugliano si è già opposto al deposito di munnezza temporaneo, questo significa che quasi certamente bisognerà trovare un’altra area. Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha dichiarato: “Il problema va risolto con o senza consenso, non possiamo permetterci di ritrovarci con Napoli e la Campania sommersa dai rifiuti”. L’agire dittatoriale non è un bel modo per trovare una soluzione. L’area di Giugliano ha già subito la crisi dei rifiuti degli anni 2000 con il sito di stoccaggio di ecoballe di Taverna del Re. Il deposito provvisorio è diventato una città estesa di rifiuti permanente su 3 chilometri quadrati e grande come 366 campi di calcio messi insieme.

Rifiuti all’estero con le navi

Le tre aree individuate per stoccare i rifiuti non eviteranno l’emergenza di settembre. Il motivo? Bisogna smaltire 100 mila tonnellate di rifiuti nei 45 giorni di chiusura del termovalorizzatore di Acerra. Quindi restano da sistemare quasi la metà. I governanti hanno in mente di inviare i rifiuti all’estero con le navi, ma i costi sono raddoppiati rispetto a dieci anni fa. Le stime dei tecnici di Città Metropolitana oscillano tra le 240 e le 300 euro a tonnellata. Per intenderci, per smaltire le 53 mila tonnellate di rifiuti messe a gara dalla SapNa la cifra oscillerà tra i 12 e i 16 milioni di euro. Mettetevi l’anima in pace, a settembre in Campania ci sarà una nuova emergenza rifiuti. La situazione più grave potrebbe verificarsi a Napoli, in particolare nelle zone periferiche. La colpa è anche del Comune di Napoli, che in 8 anni non è riuscito a realizzare nessun impianto di compostaggio sul territorio.

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