Italia prima in UE per giovani neet

L’Italia è prima in Unione Europea per i giovani inattivi(neet) nella fascia d’età 15-29 anni. L'incidenza dei neet sulla popolazione giovanile è particolarmente elevata nel Mezzogiorno.

GiovaniL’Italia è prima in Unione Europea per neet(Not in Education, Employment, or Training). E’ quello che emerge da una ricerca pubblicata da Unicef Italia sui dati Istat relativi all’anno 2018. Chi sono i neet? Sono i giovani nella fascia d’età 15-29 anni che non studiano, non lavorano e non seguono alcun percorso di formazione. In Italia i neet sono pari a 2.116.000 unità e rappresentano il 23,4% del totale dei giovani della stessa età presenti sul territorio.

L’Italia continua a posizionarsi al primo posto in Unione Europea, seguita da Grecia(19,5%), Bulgaria(18,1%), Romania(17%) e Croazia(15,6%). Gli Stati con il tasso di neet più contenuto sono invece Paesi Bassi(5,7%), Svezia(7%) e Malta(7,4%). La media UE si attesta al 12,9%. In Italia la più alta percentuale di neet si registra nel Mezzogiorno con il 34%. Nel Nord i neet sono il 15,5% dei giovani, mentre al Centro si arriva al 19,5%. Le quote maggiori di neet sono in Sicilia con un’incidenza del 38,6% sulla popolazione. Al secondo posto c’è la Calabria(36,2%). Seguono Campania(35,9%), Puglia(30,5%) e Sardegna(27,5%). Napoli si colloca al 10° posto sulle 107 province italiane per il più elevato indice di giovani inattivi, con un’incidenza del 37,6% sulla popolazione cittadina giovanile. Il 47% dei neet nella fascia di età considerata ha un’età compresa tra i 25 e i 29 anni, il 38% ha 20-24 anni e il restante 15% è di età compresa tra 15 e 19 anni. La maggior parte dei giovani inattivi ha conseguito un diploma di scuola secondaria superiore(49%), mentre il 40% ha livelli di istruzione più bassi. A destare impressione è l'11% di giovani totalmente inattivi laureati. Il 14,5% dei giovani neet sono stranieri.

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