Referendum taglio parlamentari il 29 marzo 2020

Il governo propone come data del referendum sul taglio dei parlamentari il 29 marzo 2020. Si è arrivati al referendum per “colpa” di 71 senatori. E' il quarto referendum costituzionale che si terrà in Italia.

Referendum taglio parlamentari il 29 marzo 2020Il governo propone come data del referendum sul taglio dei parlamentari il 29 marzo 2020. L’indicazione è arrivata durante la riunione del Consiglio dei ministri. Il referendum confermativo per le leggi costituzionali è disciplinato dall’articolo 138 della Costituzione. A chiedere il referendum possono essere 5 mila elettori, 5 Consigli regionali o un quinto dei membri di una delle Camere(126 deputati o 64 senatori). In questo caso si è arrivati al referendum per “colpa” di 71 senatori, contrari al disegno di legge costituzionale che taglia il numero dei parlamentari di 345 seggi.

Il provvedimento sul taglio dei parlamentari riduce i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, meno 6 quelli eletti all’estero. Alla Camera ci sarà un deputato per 151.210 abitanti(oggi era 1 per 96.006), al Senato un senatore per 302.420 abitanti(ora 1 ogni 188.424). Le 71 firme dei senatori hanno bloccato l’entrata in vigore della legge sul taglio dei parlamentari e potrebbe complicare la riforma elettorale. Senza il referendum, a metà gennaio sarebbe entrato in vigore il taglio dei seggi alla Camera e al Senato per la prossima legislatura. Ora bisogna attendere il risultato del referendum costituzionale. E se nel frattempo entrasse in crisi il governo e cadesse la legislatura? Formalmente si dovrebbe andare al voto per il rinnovo del Parlamento con le vecchie regole. Per il referendum costituzionale non è necessario il quorum degli elettori, in quanto si conferma o meno una legge. Il 29 marzo 2020 gli italiani andranno a votare per la quarta volta un referendum costituzionale.

I precedenti referendum costituzionale

In passato si è andato alle urne per tre referendum costituzionali. La prima volta risale al 7 ottobre 2001 quando si tiene il referendum per confermare o no la riforma del Titolo V della Costituzione, che passò con il 64,2% dei voti favorevoli. Questa è l’unica volta che una legge è stata confermata da un referendum. Nelle altre due occasioni, infatti, il referendum bocciò la devolution di Berlusconi nel 2006 e la riforma Renzi-Boschi nel 2016. Quest’ultimo referendum ha fatto registrare il record di affluenza con 69%.

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