Opposizione vuole dimettersi per far cadere De Magistris

Alcuni consiglieri di opposizione del Comune di Napoli hanno firmato le proprie dimissioni ad un notaio. Per far cadere il sindaco Luigi De Magistris servono 21 firme.

Consiglio comunale di NapoliAlcuni consiglieri dei gruppi di opposizione del Comune Napoli stanno presentando le firme per le dimissioni ad un notaio. In questo modo il Consiglio comunale sarebbe sciolto, ponendo così fine all’amministrazione di Luigi de Magistris con un anno di anticipo. Le dimissioni devono essere presentate contemporaneamente entro 5 giorni dalla prima firma. Siamo in presenza in sostanza in una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, finalizzata espressamente allo scioglimento del consiglio e che quindi non dà luogo alla surroga dei consiglieri dimissionari. Per far cadere il sindaco De Magistris servono 21 firme.

Al termine del Consiglio di oggi(3 giugno) sono solo 7 i consiglieri che hanno depositato le proprie dimissioni con l’obiettivo di far cadere l’amministrazione prima della scadenza naturale del mandato. Hanno firmato Stanislao Lanzotti(Forza Italia), Marco Nonno(Fratelli d’Italia) e Andrea Santoro(Fratelli d’Italia), Vincenzo Moretto(Lega), Aniello Esposito(PD), Salvatore Madonna (PD) e Domenico Palmieri(Napoli popolare). Nei prossimi dovrebbero firmare anche Mara Carfagna(Forza Italia), Salvatore Guangi(Forza Italia) e Federico Arienzo(PD). Al momento sembra difficile arrivare alle 21 firme, visto che già si sono tirati indietro Matteo Brambilla(M5S), Marta Matano(M5S), Roberta Giova(La Città), Alessia Quaglietta(La Città) e Diego Venanzoni(La Città). Quest’ultimo fino a qualche giorno fa stava nel PD ed era sempre stato critico sull’operato del sindaco De Magistris.

I non firmatari sostengono che “il sindaco va sfiduciato attraverso un dibattito politico e non con una sterile e inutile raccolta di firme davanti a un notaio”. I tre consiglieri di Italia Viva Carmine Sgambati, Gabriele Mundo e Manuela Mirra aspettano il raggiungimento delle 18 firme prima di apporre le proprie.  Pretendono, inoltre, che che siano rimesse le deleghe di PD e Forza Italia alla Città Metropolitana. E’ facilmente intuibile che tutti i non firmatari tirano fuori scuse per mantenere la poltrona fino al 2021. Un’elezione è sempre un’incognita e non è detto che si venga rieletti. Tra l’altro, c’è da aggiungere che in caso di scioglimento del Consiglio comunale il ritorno alle urne non sarebbe immediato. Il Comune di Napoli verrebbe commissariato e nella migliore delle ipotesi si voterebbe in autunno, vale a sette/otto mesi prima della fine del mandato di De Magistris. Ne vale la pena?

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