Cgia: Più pensioni che buste paga
In Italia il numero delle pensioni erogate supera quello degli occupati. Lo rileva la Cgia di Mestre. A maggio 2020 le persone occupate sono scese a 22,77 milioni, mentre le pensioni pagate ammontano a 22,78 milioni. Il numero di queste ultime è salito di almeno 220 mila unità dal 1° gennaio 2019. Il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo, ha dichiarato: “Il sorpasso è avvenuto in questi ultimi mesi. Dopo l’esplosione del Covid-19, infatti, è seguito un calo dei lavoratori attivi”. Con più pensioni e meno buste paga non sarà facile garantire la sostenibilità della spesa previdenziale che attualmente supera i 293 miliardi di euro, pari al 16,6% del PIL.
Tutte le otto regioni del Sud presentano un numero di pensioni superiore a quello degli occupati. Tra le province meridionali solo tre registrano un saldo positivo, ovvero più lavoratori attivi che pensioni erogate. Esse sono: Teramo, Ragusa e Cagliari. Al Nord, invece, l’unica regione in “difficoltà” è la Liguria, che ha tutte le 4 province con il saldo negativo e il Friuli Venezia Giulia che ha un saldo pari a zero. Al Centro, invece, male anche l’Umbria e le Marche. Il progressivo invecchiamento della popolazione italiana sarà un altro grosso problema con il quale fare i conti. Il segretario della Cgia di Mestre, Renato Mason, ha detto: “Negli ultimi anni gli imprenditori stanno cercando personale altamente qualificato o figure caratterizzate da bassi livelli di competenze. Se per i primi le difficoltà di reperimento sono strutturali a causa dello scollamento che in alcune aree del Paese si è creato tra la scuola e il mondo del lavoro, i secondi, invece, sono posti di lavoro che spesso i nostri giovani, peraltro sempre meno numerosi, rifiutano di occupare e solo in parte vengono coperti dagli stranieri”.
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