La truffa dei servizi a pagamento sui cellulari

Sono 11 gli indagati nell'inchiesta della procura di Milano sulle truffe nei confronti di migliaia di utenti delle compagnie telefoniche che si sono visti addebitare dei servizi a pagamento senza aver mai dato il consenso. La Guardia di Finanza ha perquisito e sequestrato materiale nella sede legale di WindTre.

La truffa dei servizi a pagamento sui cellulariMigliaia i clienti delle tre più importanti compagnie telefoniche italiane a cui sono stati accreditati importi non dovuti per attivazioni indebite dei Servizi a valore aggiunto sul cellulare. 11 persone indagate. E’ il risultato dell’indagine milanese che ha coinvolto la Guardia di Finanza del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche e della Squadra reati informatici della Procura della Repubblica. Le ipotesi di reato sono frode informatica ai danni dei consumatori, intrusione abusiva a sistema telematico e tentata estorsione contrattuale. Ci sono state perquisizioni ed è stata inviata una lettera al Garante delle comunicazioni. Il fenomeno illecito non si è fermato neppure durante l’emergenza Covid-19.

La Guardia di Finanza ha perquisito e sequestrato materiale nella sede legale di WindTre, a Rho, nel milanese. Contestualmente la Procura ha inviato una lettera all'Autorità garante per le comunicazioni in relazione alla posizione di Vodafone, Tim e un’altra società. Secondo le indagini, ai consumatori venivano addebitati costi per servizi a pagamento sui cellulari che non avevano chiesto e per cui non avevano dato il consenso. Come avveniva la truffa? Bastava visitare una pagina web, talvolta con l’inganno di fraudolenti banner pubblicitari e, senza far nulla(Zero Click), ci si ritrovava immediatamente ad essere abbonati a un servizio che prevede il pagamento di una somma di denaro sul conto telefonico ogni settimana o mese in cambio dell’accesso a contenuti come notizie, oroscopi, suonerie, meteo, gossip, video o altro. Anche il sottoscritto è stato vittima di questa truffa scala credito residuo. Lo scorso aprile WindTre mi ha detratto 2,44 euro per “contenuti AT_INFONEW18” nonostante fosse attivo il blocco per questi tipo di contenuti a pagamento. Il credito mi fu restituito dopo una serie di segnalazioni alla compagnia telefonica. Quelli di Tim, invece, si fregarono 7 euro senza possibilità di recuperarli. Speriamo che con l’indagine della Procura della Repubblica termini questa truffa dei servizi a pagamento non richiesti.

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