Torna l’ora solare. Risparmiati 66 milioni di euro
Nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020 finirà l’ora legale ed entrerà in vigore l’ora solare. Alle 3 del 25 ottobre le lancette dell’orologio andranno sposate indietro di un’ora, cioè alle 2. Gli italiani recupereranno l’ora di sonno persa il 29 marzo scorso. L’ora legale tornerà invece il prossimo 28 marzo 2021. Dopo questa data, gli stati membri dell’Unione Europea, dovranno decidere se mantenere l’ora solare o l’ora legale.
L’ora legale è stata utilizzata in Italia per la prima volta nel 1916, ma è entrata in vigore ufficialmente con una legge del 1965, in un periodo in cui il fabbisogno energetico aumentava esponenzialmente. Con l’uso dell’ora legale si determina che, per un dato territorio, l’ora ufficiale dello Stato venga calcolata in anticipo rispetto all’ora solare(naturale). Le ragioni sono due: questa misura consente risparmi energetici e in secondo luogo i cittadini possono beneficiare di più ore solari. La rete di trasmissione dell’energia Terna fa sapere che nel periodo dell’ora legale, dal 29 marzo scorso, “grazie all’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale l’Italia ha risparmiato 400 milioni di kilowattora, pari al consumo medio annuo di elettricità di circa 150 mila famiglie”. In termini di costi, il risparmio per il Paese è stato di 66 milioni di euro, mentre nel 2019 era stato di circa 100 milioni.
Dal 2004 al 2020 il risparmio complessivo del Paese è stato di circa 10 miliardi di kilowattora(quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna), pari ad un valore di circa 1 miliardo e 720 milioni di euro. Nei mesi di aprile e ottobre si è registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica. Ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nel 2020 si è registrato un minor risparmio ad aprile per effetto della contrazione dei consumi legati all’emergenza covid-19. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.
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