Vaccini Covid a mRNA neutralizzano variante indiana

Ci sarebbero evidenze scientifiche che confermano che i vaccini a mRNA sarebbero in grado di neutralizzare la variante indiana del coronavirus.

Vaccino Covid viene somministrato ad una donnaDopo aver portato nelle ultime 8 settimane un intenso aumento dei contagi in India, la variante indiana del virus SarsCov2 B.1.617 si sta diffondendo sempre più in Europa. Lo certifica l’ultimo rapporto del Centro europeo per il controllo delle malattie(Ecdc). Secondo l’Agenzia europea del farmaco(EMA), ci sarebbero evidenze scientifiche che confermano che i vaccini a mRNA, come quelli realizzati da Pfizer e Moderna, sarebbero in grado di neutralizzare la variante indiana del coronavirus. Ci sono ancora studi in corso per capire se anche i vaccini a vettore virale, come AstraZenaca e Janssen, possano dare la stessa protezione.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) ha classificato ufficialmente la variante indiana B.1.617 del Covid-19, come preoccupante. Ci sono studi che indicano che B.1.617 sia più contagioso rispetto al ceppo originale. Della variante indiana sono stati individuati tre sottotipi, B.1.617.1, B.1.617.2 e B.1.617.3, di cui i primi due segnalati in Europa. Il primo è quello rilevato in India a dicembre, che ha raggiunto il suo picco a fine marzo, per poi calare ad aprile. La variante indiana è stata rilevata in sequenze caricate nel data base Gisaid da 44 paesi in tutte e sei le regioni dell’OMS. Intanto in Italia viene allungato a 42 giorni l’intervallo tra prima e seconda dose dei vaccini a mRNA. In questo modo saranno vaccinate parzialmente molte più persone. Il prolungamento dell’intervallo non espone a rischi maggiori rispetto a prima in quanto la copertura della prima dose viene giudicata valida almeno al 90%. La modifica al piano vaccinale del Comitato tecnico scientifico(CTS) non piace a Pfizer. La casa farmaceutica ricorda che il lasso di 21 giorni è quello su cui si sono raccolti i dati per la fase sperimentale 3.

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