Salva Comuni a spese dei contribuenti

Un contributo pluriennale a Napoli, Palermo, Torino e Reggio Calabria. Il salva Comuni a spese dei contribuenti. Un prestito oneroso stile Grecia.

Comune di NapoliIl governo Draghi sta lavorando ad una norma per salvare quattro Comuni in pre-dissesto. Il salva Comuni sarà inserita con un emendamento alla legge di Bilancio. Arriverà un contributo pluriennale a Napoli, Palermo, Torino e Reggio Calabria, tutto a spese dei contribuenti residenti nei quattro Comuni. Il governo chiede in cambio impegni su fiscalità, riscossione, patrimonio e personale. Una sorte di prestito oneroso stile Grecia.

Chi aderisce al Salva Comuni sarà costretto a svendere il patrimonio pubblico e ad aumentare le tasse, oltre a fare tagli su spesa e partecipate. Previsti rincari per le addizionali ai diritti d’imbarco per porti e aeroporti. A Napoli i tributi locali sono già al massimo, ma il governo Draghi potrebbe dare il via libera per “sfondare il massimo” imposto dalla legge. Col paradosso che per vivere a Napoli, da anni alle ultime posizioni nelle classifiche per servizi offerti e vivibilità, costerebbe molto di più che in ogni altra città italiana. Il Salva Comuni a spese dei contribuenti è una manovra lacrime e sangue per salvare i crediti degli “amici degli amici”. Il Comune di Napoli ha un debito di 4,9 miliardi di euro, cresciuto a dismisura soprattutto negli ultimi 10 anni. Nel 2011 il disavanzo era di “appena” 800 milioni di euro. Un debito insostenibile che non può essere ripagato con un prestito dello Stato. Alla fine i residenti a Napoli continuerebbero a pagare tasse altissime per non ricevere in cambio nessun servizio. L’unica salvezza sarebbe il default. E i creditori? Si arrangiano.

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