Inps, 1,1 miliardi risparmiati dalle pensioni nel 2020

Il Covid ha colpito soprattutto i pensionati nel 2020. Per le casse dell’Inps c’è stato un risparmio di 1,1 miliardi di euro.

PensionatiLa pandemia Covid ha fatto risparmiare l’Inps. E’ quello che emerge dal nono “Rapporto di Itinerari previdenziali”. Il coronovirus si è rivelato un virus fatale per gli anziani. 96,3% dell’eccesso di mortalità registrato nel 2020 ha riguardato persone con età uguale o superiore a 65 anni, per la quasi totalità pensionate. Per le casse dell’Inps c’è stato un risparmio di 1,1 miliardi di euro nel 2020, che fino al 2029 porterà una spesa minore per 11,9 miliardi di euro.

Il risparmio per le casse dell’Inps, prodotto dal coronavirus, tiene conto della compensazione relativa all’erogazione delle nuove reversibilità. L’Inps esulta, ma pensionati in meno significa che ci sono gente che hanno perso una persona cara. Sembra quasi il piano nazista e ultraliberista citato nel libro “La giostra dei criceti” di Antonio Manzini. I pensionati non sono un problema, il vero dramma dell’Italia è la mancanza di lavoro retribuito in modo dignitoso o senza un contratto regolare. Il rapporto spesa pensionistica/PIL dovrebbe ridursi dal 14,27% del 2020 al 13,19% del 2021, migliorando fino al 12,32%(valore in linea alla media Eurostat) nel 2024. In Italia ci sono 476.283 pensioni IVS(invalidità, vecchiaia e superstiti) pagate da oltre 40 anni. 423 mila sono le prestazioni che riguardano il settore pubblico e 53.274 quelle riguardanti il settore privato. Il record di durata delle pensioni più remote ancora oggi vigenti è in media di quasi 46 anni nel settore privato e di 44 per il pubblico. Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche, ha dichiarato: “A oggi il sistema pensionistico è sostenibile e lo sarà anche tra 15 anni, nel 2035, quando le ultime frange dei baby boomer nati dal Dopoguerra al 1980 si saranno pensionate”.

Spesa pensionistica in Italia

La spesa pensionistica in Italia è stata nel 2020 di 234,736 miliardi di euro contro i 230,259 del 2019(+4,5 miliardi). La cifra comprende le prestazioni invalidità, vecchiaia e superstiti. Tenuto conto di un decremento delle entrate contributive di quasi 14 miliardi sul 2019(-6,7%), il saldo negativo tra entrate e uscite si è attestato a circa 39,3 miliardi di euro: un deficit che supera di 18,4 miliardi il saldo del 2019 e che fa segnare un esito peggiore persino a quello del 2015, anno più critico dalla crisi finanziaria iniziata nel 2008.

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