La sfilata di Draghi a Napoli

Mario Draghi è venuto a Napoli per fare una sfilata. Al Maschio Angioino è stato sottoscritto il Patto per Napoli, un accordo lacrime e sangue.

Mario Draghi con Gaetano Manfredi e Vincenzo De LucaMario Draghi è venuto a Napoli per fare una sfilata. Il premier si è portato dietro la claque composto dal sindaco Gaetano Manfredi, il governatore Vincenzo De Luca e altri politicanti. Al Maschio Angioino è stato sottoscritto il Patto per Napoli, meglio noto come “Pacco per Napoli”. Tra gli strumenti il PNRR, che va completato entro il 2026.

Sulla carta il “Patto per Napoli” dovrebbe essere un piano di sostegno economico al Comune di Napoli per risanare il bilancio e rilanciare i servizi cittadini. Arrivano 1,2 miliardi di euro suddivisi in 20 anni. Il Comune di Napoli, in base all’accordo, deve contribuire portando circa il 25% messe dallo Stato ogni anno. Il Patto per Napoli è un cappio al collo per i residenti nel capoluogo campano. L’accordo sarà lacrime e sangue, visto che sono previsti più tasse e meno servizi per tutti. I cittadini di Napoli pagano già le tasse locali più alte d’Italia per non avere nessun servizio in cambio. Le cose sono destinate a peggiorare con l’accordo sottoscritto oggi. La sfilata di Draghi a Napoli è proseguita con una bella magnata alla pizzeria da Concettina ai Tre Santi. Il premier ha dichiarato: “Obiettivo del piano è colmare i divari territoriali, ormai insopportabili. Il reddito pro capite al Sud è poco più della metà di quello del Centro-Nord, la disoccupazione più del doppio”.

Cosa prevede il Patto per Napoli?

Nell’ambito di una legge 234 che riguarda i grandi capoluoghi il Comune di Napoli riceve dallo Stato 1 miliardo e 231 milioni, distribuiti in 20 anni, a fronte dell’impegno a riformare strutturalmente la macchina comunale. Sono 61.550.000 euro all’anno, che sono nulla rispetto ai quasi 5 miliardi di debito del Comune di Napoli. Restano fuori dall’accordo circa 3,7 miliardi di debito. E’ come buttare una goccia nell’Oceano. Le conseguenze per i residenti sono già note da mesi. L’addizionale comunale IRPEF a Napoli aumenterà dello 0,1% nel 2023 e di un altro 0,1% nel 2024, mentre i passeggeri che arrivano o partono dall’aeroporto di Capodichino pagheranno la tassa di imbarco di 2 euro in più sul biglietto a partire dal 2023. Il Patto per Napoli prevede anche di affidare il recupero della riscossione ad una società specializzata, molto probabilmente Equitalia. Quindi ritorneranno le cartelle pazze. Tra le riforme la razionalizzazione del sistema delle partecipate, attraverso un piano che il Comune di Napoli si impegna a definire entro il 1° settembre 2022. Prevista anche la valorizzazione e alienazione del patrimonio pubblico, attraverso il piano definito con la società Invimit, con un prevedibile incremento delle entrate.

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