Salvini propone centrale nucleare a Milano

Matteo Salvini propone di realizzare una centrale nucleare nel quartiere Baggio a Milano. Un ritorno al nucleare non risolve il problema bollette.

Matteo SalviniIn Italia si torna a parlare di centrali nucleari. L’ultimo a fare campagna per l’energia prodotta dalla fissione nucleare è Matteo Salvini. Il leghista propone una centrale nucleare a Milano. Una sortita che è passata in sordina, complice il ballottaggio delle comunali, la siccità, la guerra in Ucraina e la crisi economica. La proposta choc è uscita fuori lo scorso fine settimana, parlando alla platea dei giovani industriali a Rapallo.

Salvini ha dichiarato: “Sentivo parlare di nucleare, ti do la risposta io, fatela nella mia Milano la prima, nuova, grande, innovativa centrale nucleare, la voglio nella mia zona, nel mio quartiere Baggio a Milano”. Una panzana come tante che escono fuori dalla bocca dei politici. Nella maggior parte dei casi le centrali nucleari sono posizionate sulla riva del mare o nei pressi di un grande lago o fiume, questo consente di far circolare grandi quantità d’acqua all’interno del condensatore. Forse Salvini vorrebbe utilizzare i laghetti del parco delle cave per raffreddare i reattori? Non si sa. La proposta del leghista ha fatto indignare i residenti del quartiere Baggio.

Le centrali nucleari nell’entroterra invece, non avendo a disposizione immense masse d’acqua, devono optare per un ciclo di raffreddamento chiuso in cui l’acqua in uscita dal condensatore, una volta raffreddata venga reimmessa nel bacino di provenienza. Una bella idea sarebbe fare una centrale nucleare vicino al Duomo di Milano. I nuclearisti sono tornati alla ribalta a causa dei forti rincari delle bollette energetiche registrate negli ultimi mesi e lontani dallo stabilizzarsi. Chiariamo subito che un ritorno al nucleare non risolverebbe il problema nell’immediato. Mettiamo il caso che si punti al nucleare oggi, per avere il primo megawatt prodotto da una centrale nucleare bisogna aspettare minimo 25 anni. Nel frattempo che facciamo? Ascoltiamo le cazzate di Salvini?

Le quattro centrali nucleari realizzate in Italia sono state dismesse nel 1987 dopo il referendum. 35 anni dopo non sappiamo ancora in quale luogo “sicuro” depositare i rifiuti radioattivi prodotti dalle centrali nucleari di Caorso, Trino, Latina e Garigliano. Il deposito nazionale in cui confluire rifiuti e scorie ancora non c’è, ma sono stati pubblicati i 67 possibili siti dove realizzarlo. La spesa prevista è di 2,5 miliardi di euro. Il volume dei rifiuti radioattivi presenti in Italia è pari a 31.751,6 metri cubi, dato aggiornato al 31 dicembre 2020. Tornare a parlare di centrali nucleari in Italia è insensato con la fissione nucleare. Discorso diverso per la fusione nucleare, un fenomeno opposto che avviene con l’unione di due atomi di idrogeno.

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