WWF: 51% coste italiane trasformate

Il 51% delle coste italiane è stato trasformato e degradato da case, alberghi, palazzi, porti e industrie. E' quello che emerge da un dossier del WWF.

Costa degli Dei a TropeaIn occasione della Giornata mondiale degli Oceani, che si celebra oggi(8 giugno), il WWF presenta il “Dossier coste, il profilo fragile dell’Italia”. Nel nostro Paese ci sono circa 7.500 km di coste. Negli ultimi 50 anni sono la porzione di territorio che ha subito le maggiori trasformazioni.

Il 51% delle coste italiane è stato trasformato e degradato da case, alberghi, palazzi, porti e industrie. Sono circa 3.300 km. Appena 1.860 km(pari al 23%) di tratti lineari di costa possono essere considerati ancora abbastanza naturali. Minacciati anche gli ecosistemi marini da cambiamento climatico, plastica, pesca eccessiva. Installazioni industriali, espansione urbana e strutture turistiche, deforestazione e rasatura delle dune costiere hanno alterato quasi interamente il profilo delle coste italiane. A questi impatti diretti si è aggiunta l’erosione delle spiagge, fenomeno naturale esacerbato delle attività umane. In particolare, la manomissione dei fiumi e la demolizione delle dune costiere hanno ridotto e rimosso l’apporto di materiale per la formazione delle spiagge. Nel periodo 2006-2019 un totale di 841 chilometri di costa italiana era caratterizzato da erosione. Il consumo di suolo e la cementificazione hanno ulteriormente mangiato suolo costiero, a causa soprattutto dell’ampliamento degli insediamenti urbani e della costruzione di infrastrutture. Ad oggi esistono 29 aree marine protette(AMP) e 2 parchi sommersi che, insieme ad altre tipologie di aree protette, nel complesso tutelano circa 308 mila ettari di mare e circa 700 km di costa. Queste aree sono tuttavia troppo poche e troppo piccole. Il 51% delle coste italiane è stato trasformato, ma ai nostri governanti non interessa questa problematica.

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