A rischio tenuta sociale al Sud

L’inflazione alta in Italia mette a rischio la tenuta sociale al Sud. E’ l’allarme lanciato da Luca Bianchi, direttore generale di Svimez.

Carrello vuoto al supermercatoL’inflazione alta in Italia mette a rischio la tenuta sociale al Sud. E’ l’allarme lanciato da Luca Bianchi, direttore generale di Svimez. A giugno 2022 l’inflazione è arrivata all’8%, un tasso che non si registrava da gennaio 1986. Il carrello della spesa segna +8,2%. La crescita dell’inflazione è determinata in buona parte dai beni energetici.

Al Sud, in particolare a Napoli, c’è un rischio dal punto di vita della tenuta sociale. Ci sono costi di trasporti superiori rispetto al Centro-Nord e il potere d’acquisto dei salari è inferiore. Il differenziale salariale, tra Nord e Sud, si aggira intorno al 20%. I costi per i beni alimentari trasformati sono maggiori al Sud perché le industrie sono al Centro-Nord. Il direttore Luca Bianchi ha dichiarato: “C’è bisogno di rafforzare la filiera meridionale soprattutto per la trasformazione”. Nel Mezzogiorno l’inflazione alta riduce drasticamente il potere d’acquisto delle famiglie. Il rischio è quello di far finire in povertà anche le persone che lavorano. L’inflazione colpisce benzina e alimentari, che hanno un peso maggiore sui nuclei familiari a minor reddito. Cosa aspettarsi dal governo? Al giornale “Il Mattino”, Luca Bianchi ha dichiarato: “Vediamo innanzitutto che esiti avrà la battaglia in Europa per il tetto al prezzo del gas. Sono strategie che richiedono politiche europee coordinate. Un’altra esigenza che avrà il governo è quella di incrementare i bonus energetici per le famiglie a basso reddito. A questo punto, si pone un tema emergenziale di interventi a sostegno delle famiglie più deboli”. Capito? Servono altre risorse per aiutare le famiglie in difficoltà. L’inflazione alta mette a rischio la tenuta sociale al Sud, ma ai politicanti sembra non interessare.

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