Meloni: Smettiamo di buttare soldi con il Reddito di cittadinanza

Giorgia Meloni vuole tagliare il cuneo fiscale con i soldi del Reddito di cittadinanza. La solita baggianata per prolet.

Giorgia MeloniGiorgia Meloni fomenta la guerra tra poveri. La leader di Fratelli d’Italia chiede il taglio del cuneo fiscale, ovvero il rapporto tra l’ammontare delle tasse pagate da un singolo lavoratore medio e il corrispondente costo totale del lavoro per il datore. Confindustria ha proposto un taglio del cuneo fiscale di 16 miliardi di euro di cui due terzi ai lavoratori e un terzo alle imprese. Dove prendere i soldi? La Meloni ha una soluzione geniale: “Smettiamo di buttare soldi con il Reddito di cittadinanza”.

La solita baggianata per prolet. Nei primi 36 mesi di applicazione del Reddito di cittadinanza(aprile 2019-aprile 2022) la misura ha raggiunto 2,2 milioni di nuclei familiari per 4,8 milioni di persone, per un’erogazione totale di quasi 23 miliardi di euro. Sono 7,6 miliardi di euro all’anno. Quindi l’abolizione del Reddito di cittadinanza non basta per finanziare il taglio del cuneo fiscale proposto da Confindustria e la Meloni. I politici buttano soldi ovunque, intascano milioni ovunque, ma la colpa è del Reddito di cittadinanza, perché in quel caso intascano quattro spiccioli i cittadini poveri. La misura introdotta dal governo Conte nel 2019 va migliorata costringendo i Comuni ad avviare i Progetti Utili alla Collettività(PUC). L’importo medio mensile risulta per il mese di marzo 2022 pari a 548 euro per nucleo familiare, molto differenziato tra Reddito di cittadinanza(577 euro) e pensione di cittadinanza(248 euro).

Smettiamo di buttare soldi con il Reddito di cittadinanza è l’ennesima frase squallida della quasi fascista Meloni. La leader di Fratelli d’Italia non è nuova a queste boutade: l’anno scorso paragonò i percettori a dei tossicodipendenti. La Meloni è il nulla fatto politico, una piccola populista che può essere creduta solo dagli ignoranti. togliamo i soldi ai politici e regaliamoli al popolo. In Italia la distribuzione dei redditi si è polarizzata in modo vistoso, con una quota crescente di lavoratori che percepiscono un reddito da lavoro inferiore alla soglia di fruizione del Reddito di cittadinanza. E’ quello che emerge dal rapporto annuale dell’Inps. Per la precisione il 23% dei lavoratori guadagna meno di 780 euro al mese, considerando anche i part-time. I lavoratori dipendenti che percepiscono meno di 9 euro lordi l’ora in Italia sono 3,3 milioni. Il problema sono gli stipendi bassi, non il Reddito di cittadinanza.

Commenti