Vita di un lavoratore vale 10 mila euro?

Una multa di 10 mila euro e patteggiamento per due dei tre responsabili della morte di Luana D’Orazio. La vita di un lavoratore vale 10 mila euro?

Un murale con il volto di Luana D'Orazio10 mila euro. Questa è la multa che dovranno pagare i responsabili della morte di Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni deceduta mentre lavorava in una ditta tessile a Montemurlo(Prato) il 3 maggio 2021. La lavoratrice fu schiacciata da un macchinario da cui erano state rimosse le protezioni antinfortunistiche per aumentare la produzione. Una domanda sorge spontanea: la vita di un lavoratore vale 10 mila euro?

Il giudice per l’udienza preliminare, Francesca Scarlatti, ha accolto il patteggiamento su cui avevano concordato pubblica accusa e legali di due dei tre imputati. La titolare della ditta e suo marito hanno ricevuto una condanna rispettivamente di 2 anni e di 18 mesi. Entrambe le pene prevedono la sospensione condizionale. “Speravo in una pena più giusta, sono molto delusa”. Così la mamma di Luana D’Orazio, Emma Marrazzo, all’uscita dall’udienza. La famiglia della vittima riceverà un risarcimento di 1 milione di euro. Nella stessa udienza la giudice ha deciso di rinviare a giudizio il manutentore, che affronterà il processo per l’accusa di omicidio colposo e rimozione dolosa di cautele antinfortunistiche. Un patteggiamento, il rimborso assicurativo e una multa di 10 mila euro, ecco quanto vale la vita di un lavoratore in Italia. La sicurezza sul lavoro deve diventare pratica costante e diffusa nell’organizzazione del lavoro in ogni fabbrica, in ogni ufficio, in ogni luogo. Servono più controlli, più personale e più fondi contro le continue infrazioni di tante aziende che ogni anno costano la vita a oltre mille lavoratori. Questa sentenza, invece, spiana la strada all’illegalità nei luoghi di lavoro. Tanto te la cavi con una multa di 10 mila euro e la sospensione condizionale. In Italia sembra quasi che sia normale morire sul posto di lavoro.

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