Tari aumenta del 20% a Napoli

La Tari aumenta del 20% a Napoli. L’incremento sarà caricato per intero nell’unica rata di saldo della Tari 2023. L’evasione resta alta.

Il sindaco di Napoli Gaetano ManfrediI residenti a Napoli stanno ricevendo l’avviso di pagamento della Tari 2023. La scadenza della prima rata di acconto era stata fissata per il 16 maggio 2023, ma la Delibera di Giunta n. 137 del 28/04/2023 ha posticipato il termine al 16 giugno 2023. Una buona notizia accompagnata da una cattiva: la Tari aumenta del 20% a Napoli. Lo ha deciso il Comune di Napoli.

L’incremento sarà caricato per intero nell’unica rata di saldo della Tari 2023 che si pagherà a inizio 2024 (la scadenza era fissata per il 18 dicembre 2023). A Napoli ci sono le tariffe della Tari più alte d’Italia per avere un servizio scadente. Una bella stangata che arriverà poco dopo le feste natalizie. La tassa rifiuti, a Napoli, aumenterà del 20%. Per tutti, indistintamente. Sia se si vive a Ponticelli che a Posillipo. Non c’era un aumento della tassa sui rifiuti dal 2019. La legge prevede che l’intero costo del ciclo dei rifiuti sia pagato con la Tari. L’assessore al Bilancio, Pier Paolo Baretta, ha dichiarato: “L’aumento della Tari è dovuto all’incremento dei costi dell’energia dovuti allo smaltimento, non all’Asìa quindi ma alla Sapna, che segue appunto lo smaltimento. Non si può far nulla. È così”. Il costo complessivo del servizio è di 253 milioni di euro. Mancano per coprire questa cifra almeno una ventina di milioni. L’aumento del 20% significa pagare 80 euro in più su una Tari di 400 euro.

La Tari aumenta del 20% a Napoli, non è una bella notizia per i cittadini che pagano la tassa sui rifiuti ogni anno. La Tari è la più evasa in Italia. Secondo un articolo pubblicato su “Il Mattino”, a Napoli la Tari ha una riscossione che si attesta sul 38%. In pratica pagano la tassa sui rifiuti meno di 4 cittadini su 10 e la perdita è di 770 milioni di euro solo negli ultimi 10 anni. Un numero alto dovuto anche all’inefficienza del Comune di Napoli. La ripulitura dell’anagrafe dei contribuenti Tari non si faceva da almeno 4 anni e sono venute fuori due criticità: l’anagrafe era piena di defunti che andavano depennati. E in seconda battuta molte persone e titolari di esercizi commerciali hanno cambiato residenza. Tanti commercianti non pagano la Tari perché sconosciuti. Basti pensare che sono registrati all’anagrafe solo 60 mila esercizi commerciali mentre sono almeno il doppio.

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