Mare di Bagnoli, nuovo fondale e barriera al largo

Nuovo progetto per bonificare il mare di Bagnoli. Servono tra i 300 e i 500 milioni di euro. Resta il problema della colmata a mare.

Mare di BagnoliIl mare di Bagnoli è una delle aree più inquinate della città di Napoli. Sono passati 31 anni dalla chiusura dello stabilimento Italsider nell’area settentrionale di Napoli. L’area su cui sorgevano gli impianti è attualmente in attesa di recupero e riqualificazione. Il mare non è balneabile a causa degli idrocarburi e metalli sversati sul fondale del mare di Bagnoli dalle attività dell’acciaieria. Quasi 2 chilometri di costa tolti alla collettività per il sottosviluppo industriale. Cosa resta ora? Un danno ambientale.

Sono stati presentati tanti progetti per recuperare il mare di Bagnoli. L’ultimo prevede un nuovo fondale e una barriera al largo. Servono tra i 300 e i 500 milioni di euro, soldi che dovrebbero arrivare da Roma. La bonifica del mare di Bagnoli prevede la sostituzione della prima parte di fondale con altra sabbia e la posa di una barriera soffolta a largo, per evitare il rimescolamento della parte contaminata. L’obiettivo è rendere possibile la balneabilità del mare di Bagnoli, che è stata per anni compromessa dalla presenza di idrocarburi e metalli nei fondali. L’obiettivo del Comune di Napoli è presentare il progetto entro la fine del 2023. Ci sono anche altre questioni da risolvere, come il mantenimento della colmata, che è stata vietata da una legge ma che potrebbe dare un vantaggio per l’accesso al mare. Al momento, le spiagge balneabili a Napoli sono solo 10, di cui 8 con qualità dell’acqua eccellente e 2 con qualità buona. E’ evidente che i quasi 2 chilometri di costa a Bagnoli servono come il pane in una città che conta quasi un milioni di abitanti. La balneabilità del mare di Bagnoli è possibile, ma richiede tempo, risorse e volontà politica. Speriamo che un giorno si possa nuotare in quelle acque senza rischi per la salute.

Commenti