La tragedia del quadrivio di Secondigliano

Il 23 gennaio 1996 una fuga di gas provocò una violenta esplosione che causò il crollo di una palazzina di tre piani e la morte di undici persone.

La tragedia del quadrivio di SecondiglianoLa tragedia del quadrivio di Secondigliano è stato un grave incidente avvenuto a Napoli il 23 gennaio 1996. Una fuga di gas in una galleria sotterranea in costruzione causò una violenta esplosione che provocò il crollo di una palazzina di tre piani e la morte di undici persone. Sono passati 28 anni e continua a regnare il degrado nell’area.

L’esplosione avvenne alle 16:23, quando una volta della galleria sotterranea, che collegava i comuni di Arzano e Miano, crollò. La fuga di gas, che si era verificata durante i lavori di costruzione, causò un incendio che inghiottì la zona del quadrivio. L’incendio impedì l’arrivo dei soccorsi per molte ore, e le squadre di soccorso riuscirono a domare le fiamme solo intorno all’1:00 di notte del 24 gennaio 1996. Le undici vittime dell’incidente erano sei operai che lavoravano alla galleria, due persone che erano a bordo delle rispettive auto e La corona di alloro del Comune di Napolitre inquilini del palazzo crollato. Tra le vittime c’era anche una ragazza di 12 anni, Serena De Santis. Il corpo di una delle vittime, Stefania Bellone, non venne mai trovato. Michele Sparaco, Alfonso Scala, Mario De Girolamo, Giuseppe Petrellese, Gennaro De Luca, Emilia Laudati, Francesco Russo, Pasquale Silvestro e Ciro Vastarella sono i nomi delle altre nove vittime.

Due operai riuscirono a mettersi in salvo scappando in tempo dal tunnel. Franco Concilio, uno dei superstiti, nel 2021 ha raccontato all’Ansa come riuscì a mettersi in salvo insieme ad un suo collega. Ogni anno, il 23 gennaio alle ore 16.23 la gente di Secondigliano scende in strada per una fiaccolata. Quest’anno ricorreva il 28esimo anniversario della tragedia. Il Comune di Napoli ha voluto ricordare le vittime con la deposizione di una corona di alloro davanti alla lapide in memoria della tragedia del quadrivio di Secondigliano. La riqualificazione dell’area non è stata ancora portata a termine. Una piazza con un monumento dedicato alle vittime doveva sorgere nel luogo dove crollò il palazzo, ma al momento regna il degrado. C’è solo una piccola cappella gestita dall’associazione dei familiari delle vittime. Sull’altro lato del quadrivio di Secondigliano è stata realizzata una piazza dopo l’abbattimento del vecchio mulino.

Commenti