Il termovalorizzatore di Acerra è da sequestrare
Il 26 marzo del 2009 Silvio Berlusconi e Antonio Bassolino inauguravano il termovalorizzatore di Acerra. I due fecero delle dichiarazione a dir poco scandalose.
Il tipo venuto da Arcore disse che il termovalorizzatore inquinava meno di 4 auto di media cilindrata. Invece, l’afragolese tirò fuori la storia che il “coso” di Acerra inquinasse meno di un passaggio a livello.
In questi giorni molte cose stanno venendo a galla. La prima è che il tanto “decantato termovalorizzatore” di Acerra non è all’avanguardia come volevano farci credere. Tommaso Sodano sostiene che l’impianto è stato inaugurato senza il rispetto di tutte le prescrizioni previste dalla Commissione VIA(valutazione impatto ambientale). Ma non finisce qui.
Il 16 luglio 2010 la Protezione Civile avrebbe ricevuto il certificato di collaudo dell’inceneritore. Ma di questo collaudo la Provincia di Napoli non sa nulla. L’Impregilo ha inserito l’esito positivo del collaudo nella relazione finanziaria semestrale del Gruppo. Questo collaudo serve all’Impregilo per incassare 355 milioni di euro dalla regione Campania o dalla Protezione Civile.
Chiariamo subito una cosa. Caldoro non deve azzardarsi a dare quei soldi(pubblici) all’Impregilo per quel “pacco” di inceneritore. Detto questo, passiamo all’inchiesta aperta dalla Procura di Napoli. Ieri(9 ottobre), Tommaso Sodano si è presentato in Procura per presentare un dossier sul termovalorizzatore di Acerra , che fa seguito al esposto del 1 giugno del 2009. Nella relazione si legge:
“L’impianto di Acerra non è conforme a quanto previsto dall’autorizzazione integrata ambientale in quanto manca un secondo sistema di monitoraggio al camino, un sistema per il controllo in continuo del mercurio e un sistema per il prelievo in continuo dei microinquinanti organici. C’è da evidenziare che le ceneri tossiche(il polverino) proveniente dai filtri al camino non viene inertizzato come previsto”.
Ma non finisce qui, perché c’è da leggere la cosa più strana. L’ARPAC è l’autorità competente in materia ambientale che dovrebbe controllare le emissioni dell’inceneritore. Il direttore dell’ARPAC è anche presidente della commissione di collaudo dell’inceneritore di Acerra.
Credits: Il Fatto Quotidiano.
Commenti
Posta un commento