Cassazione: Canone Rai dovuto anche per chi oscura canali
Brutte notizie per chi ha un contratto della luce. Da quest’anno ci sarà una spesa extra nelle bollette: il canone Rai. Per non pagare la “camorra legalizzata” non basterà oscurare i canali Rai. La Cassazione, con l’ordinanza n. 1922/2016, ha stabilito che il canone è dovuto anche per chi chiede di non usufruire del servizio.
La sentenza annulla una decisione della Commissione Tributaria del Lazio che aveva fornito una scappatoia ad un contribuente in possesso di una TV rotta. Gli Ermellini scrivono: “Il canone Rai non trova la sua ragione nell’esistenza di uno specifico rapporto contrattuale tra contribuente e l’Ente, la Rai, che gestisce il servizio pubblico radiotelevisivo, ma costituisce una prestazione tributaria fondata sulla legge e non commisurata alla possibilità di usufruire del servizio”. Non sarebbe più corretto criptare il segnale per far vedere la Rai solo a chi lo richiede? A partire dal 2016 sarà quasi impossibile evadere il canone Rai.
La legge di Stabilità, infatti, ha introdotto la presunzione di detenzione di apparecchio televisivo nei confronti di tutti i cittadini per il solo fatto di aver intestato, nell’immobile di residenza, un contratto della luce. Fino all’anno scorso, era il contribuente a doversi autodenunciare, dichiarando di possedere la televisione e, quindi, effettuato il pagamento con il bollettino postale. La stessa legge di Stabilità ha anche abolito la possibilità di effettuare la dichiarazione di suggellamento: oggi paga anche chi ha una vecchia TV conservata in soffitta. Non paga solo chi “certifica” di non possedere nessun apparecchio televisivo. Dal 2016 il canone Rai è diventato una tangente legalizzata. Ringraziate il governo Renzi.
Commenti
Posta un commento