Quanto costano le emoticons volute da Brunetta?

image Tutti sanno che il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, ha fatto(e sta facendo) una “lotta” contro i fannulloni della pubblica amministrazione.

Il Ministro però non si è limitato solo a questo, perché ha deciso di introdurre le “Emoticons per i piccoli Comuni”. Le Emiticons sono delle “faccine” che permetteranno al cittadino di dare un voto sull’efficienza dei funzionari della pubblica amministrazione. Per il momento il “sistema” delle Emiticons sarà disponibile solo per i Comuni con meno di 5 mila abitanti.

Guido Scorza in un post nel suo blog fa un interessante riflessione scrivendo che di solito nei Comuni con meno di 5 mila abitanti, il funzionario pubblico è il marito, lo zio, la zia, il nonno o la nonna del cittadino che dovrebbe dare un voto all’efficienza dei funzionari. In pratica, significa che questo servizio non darà risultati veritieri… Ma quanto ci costa questo servizio?

Per questa ennesima cazzata senza senso, lo Stato metterà a disposizione la “modica” cifra di un milione e cinquecento mila euro. Nel bando relativo all’iniziativa si legge che il finanziamento è erogato sotto forma di un bonus per l’acquisto delle dotazioni tecnologiche presso i fornitori abilitati all’interno del Mercato elettronico per le Pubbliche Amministrazioni (MePA) e può riguardare sia i soli “Terminali interattivi”, cioè i dispositivi touch-screen per la rilevazione, che i “Kit per la rilevazione della soddisfazione degli utenti della PA”, ovvero soluzioni che, oltre al terminale, forniscono il software e l’hardware necessari. Una domanda nasce spontanea, chi sono le aziende che forniranno questo Kit?

Ho la strana sensazione che questo servizio è stato introdotto per far mangiare qualche “amico degli amici”…

Commenti

  1. Il "leitmotiv" del ns. governo, ormai, è solo questo: "far mangiare gli amici degli amici, degli amici, degli amici...."
    Smaccki, S.

    RispondiElimina
  2. Diciamo che l'obiettivo del governo è quello di sperperare i soldi dei contribuenti per far arricchire "gli amici degli amici". Anche il Ponte sullo Stretto è un altro business per "gli amici degli amici"...

    RispondiElimina

Posta un commento