La sagra delle cazzate per difendere l’onore della moglie di Bossi
Questa mattina(27 ottobre) ad “Agorà” si è discusso della lettera inviata all’Unione Europea. Il clou della trasmissione è stato quando il conduttore Andrea Vianello ha menzionato la rissa alla Camera causata dai “leghisti” per difendere la “baby” pensione di Manuela Marrone, moglie di Umberto Bossi. In studio erano presenti tra gli altri Flavia Perina(FLI), Dario Galli(Lega) e Nunzia De Girolamo(PDL). Questi ultimi due anni hanno inscenato una sorte di “sagra della cazzata” per difendere l’onore della mogliettina del senatur.
Andrea Vianello ha fatto vedere l’intervento di Marco Reguzzoni(Lega) alla Camera e la dichiarazione di Gianfranco Fini a “Ballarò”. Al ritorno in studio, il conduttore chiede a Galli “Per questo la Lega si è arrabbiata?”. Il tipo con la cravatta verde risponde “Si dovrebbe arrabbiare il paese. Nel senso che, a parte la sottolineatura del doppio ruolo del presidente Fini da superpartes da una parte e da leader politico dall’altra, a parte lo spessore veramente infimo dell’argomentazione che indica proprio la disperazione elettorale di Fini stesso. A parte il fatto che dovrebbe giustificare una serie di questione legate a proprietà e parentele, incarichi presso la Rai etc… A parte il fatto di citare persone che non sono presenti e non fanno parte del dibattito politico”.
Dopo aver fatto questa premessa a “base” di “a parte”, Galli viene subito al sodo. Peccato che dica le solite cazzate “leghiste”. Il tipo con la cravatta verde dichiara “Lui ha denunciato proprio il paese che difende. Quello è una regola che era vigente nello stato italiano ai tempi. Ci sono centinai di migliaia di persone che hanno usufruito di quella legge”. In pratica fa capire che la moglie di Bossi si è comportata come gli altri italiani, compresi quelli del Sud. Quando si tratta di arricchire la propria tasca la “presunta” etica leghista viene messa da parte.
Subito dopo interviene la giornalista Perina. La deputata di FLI dice “La moglie di Bossi è andata in pensione nel 1992 a 39 anni. Vi do un’altra notizia che ho letto oggi sui giornali. La signora Bossi insegna ancora nella sua scuola privata. Deve essere un’ottima scuola perché ha ricevuto un contributo pubblico dal ministero dell’Istruzione”. Galli risponde “Finalmente qualche soldo dai forestali della Sicilia alle belle realtà del Nord”. La discussione viene spostata sulla “fine” del Federalismo. Il “leghista” dice “Guardi che i problemi del paese sono proprio perché non c’è il Federalismo, non ci sono i costi standard. I due terzi del paese vive con numeri greci, mentre un terzo vive con numeri bavaresi. L’Italia non esiste così c’è l’avete in mente voi. Se tutta l’Italia fosse come la Padania noi saremmo tre volte la Germania”.
Alla “sagra delle cazzate” non poteva mancare Nunzia De Girolamo(PDL), meglio conosciuta come colei che parla solo per cambiare aria alla bocca. La “pucchiacca” beneventana dice “Dipende da come si intendono le istituzioni e quindi si rispettano e si ritiene che debbano avere un ruolo differente magari non frequentare i salotti di Ballarò accanto a Vendola”. Evidentemente la De Girolamo preferisce i salotti di Arcore. La “pidiellina” tira fuori anche la storia delle pensioni. La “pucchiacca” beneventana afferma “Per me la politica deve dare il buono esempio. Fini a 58 anni, così come Casini, Vendola e Bertinotti, prendono la pensione senza aver mai lavorato nella loro vita. Per me è scandaloso”. La Perina risponde “Tu la prenderai l’anno prossimo senza aver mai lavorato”. La De Girolamo risponde “Non la prenderò perché non la voglio”. E’ arrivata la buon sammaritana. Ma questa ci fa o ci è?
Secondo me ci è chi ha scritto l'articolo, a parte l'italiano incomprensibile sa solo offendere da una parte sola... minimo era a roma a sfasciar tutto due settimane fa sto comunista !!
RispondiEliminaMi ero dimenticato il professore di Lettere. Ma per favore. Sapete solo dire "comunisti". A proposito di italiano. Ti segnalo che il testo tra virgolette è ciò che ha detto il "leghista". Ascolta prima di parlare a vanvera.
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