Nuove regole per i vitalizi dei parlamentari. Da gennaio scatta il contributivo

Riforma vitalizi dei parlamentariIeri(29 novembre), c’è l’incontro dei presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, con i rispettivi collegi dei Questori e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero sui vitalizi dei parlamentari. Alla fine della riunione è stata diramata una nota.

Nel comunicato c’è scritto “Dal 1 gennaio 2012 per i parlamentari cessati dal mandato sarà possibile percepire il trattamento di quiescenza non prima del compimento dei 60 anni di età per chi abbia esercitato il mandato per più di una intera legislatura e al compimento dei 65 anni di età per chi abbia versato i contributi per una sola intera legislatura”. La nota congiunta dei presidenti delle Camere dovrà essere ratificata dagli uffici di presidenza, ma Schifani e Fini non si aspettano sorprese.

Secondo le stime della Camera sarebbero oltre 200 i titolari dei vitalizi che secondo le nuove regole non percepiranno a fine legislatura quanto attendevano. Tra loro anche l’ex presidente della Camera Irene Pivetti che sarebbe dovuta andare in pensione nel 2013, a 50 anni. Per le nuove misure, avendo due legislature alle spalle, andrà a 60 anni. Un altro nome illustre è quello di Giovanna Melandri(PD). L’ex ministro avrebbe maturato la pensione tra soli due mesi. Adesso dovrà attendere un altro decennio.

Si salva invece Ilona Staller. Cicciolina ha compiuto 60 anni il 26 novembre e quindi si è salvata per tre giorni: il vitalizio di 3000 euro lordi non glielo tocca nessuno. Non verrà toccato nemmeno il vitalizio di quel tizio che ha fatto mezza giornata in Parlamento. La riforma è un ottimo inizio, ma c’è da fare ancora molto. Riformiamo anche i vitalizi di quei parlamentari che già percepiscono la pensione.

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