Oggi Giornata della Memoria. La scrittrice Loewenthal è contro

Nel 69esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, si celebra la Giornata della memoria in ricordo delle vittime dell'Olocausto. La scrittrice Elena Loewenthal è contro questa giornata.

ShoahCon la legge 211 del 20 luglio 2000, il Parlamento italiano ha dichiarato il 27 gennaio “Giornata della Memoria” per ricordare la Shoah. Ma cosa significa? E’ una voce biblica che significa “catastrofe, disastro”. Con questo termine viene indicato lo sterminio degli ebrei operato dai nazisti.

La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe dell’Armata Rossa aprirono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Accanto allo sterminio sistematico degli ebrei, che fece circa sei milioni di vittime, il nazismo estese il genocidio ad altri gruppi etnici e religiosi considerati “indesiderabili”, come Rom, Sinti e Testimoni di Geova, agli omosessuali, ai portatori di handicap, agli oppositori politici. A Roma commemorazioni con il presidente della Repubblica, Giorgio Elena Loewenthal Conto il giorno della memoriaNapolitano e il presidente della Camera, Laura Boldrini. C’è qualcuno che è contro questa giornata: si tratta della scrittrice e studiosa di Ebraistica, Elena Loewenthal.

Da poche settimane nelle librerie è presente il suo libro dal titolo polemico “Contro il giorno della Memoria”. La Loewenthal, in meno di cento pagina, esprime il dubbio che la maggiore tragedia del XX secolo, la Shoah, confinata nel ricordo di una Giornata come “risarcimento” per gli Ebrei, banalizzi quanto accaduto. La scrittrice dice: “Che cosa sta diventando questo Giorno della Memoria? Una cerimonia stanca, un momento di finta riflessione che parte da premesse sbagliate per approdare a uno sterile rituale. Celebrare così la memoria non funziona. C’è più propensione al banalizzare, al manipolare la storia. Siamo così sicuri che ricordare serva? Che ci renda migliori? Che sia morale? Non è detto che sia così”.

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